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Inghiottito dal terreno e sommerso dall’acqua. Così è morto operaio che lavorava alla conduttura della rete idrica a Brindisi
30 Ago 2013 09:01

È stato inghiottito dal terreno che ha ceduto sotto i suoi piedi, poi l’acqua ha incominciato a scorrere da una conduttura della rete idrica sulla quale stava lavorando: Angelo Reschi, operaio di 38 anni di Aradeo (Lecce), è morto sommerso dall’acqua, all’interno del cantiere di Francavilla Fontana nel quale stava lavorando per conto di una ditta di Galatina (Lecce). Nulla hanno potuto i colleghi, nulla i soccorritori il cui disperato tentativo di tirare l’operaio in superficie per le braccia è stato vano.

Il lavoratore non ce l’ha fatta, stesso drammatico destino del padre che, a 39 anni, rimase anche lui vittima di un incidente sul lavoro accaduto quando il figlio era molto piccolo. I fatti si sono verificati stamani alle 9 nel cuore di Francavilla, in via Barbaro Forleo, vicino al palazzo municipale.

La tragedia è avvenuta sotto gli occhi di numerose persone, di quanti osservavano da giorni il gruppo di operai alle prese con i lavori sulle condutture idriche. La società per cui Reschi operava era in appalto con l’Acquedotto pugliese. Non è ancora chiaro se la tragedia sia riconducibile a una pura fatalità o se invece sia la conseguenza di un errore umano. Sul luogo c’erano numerosi mezzi pesanti, tra cui alcune ruspe. Alle prese con le ricostruzioni, su delega del magistrato di turno, Manuela Pellerino, ci sono i carabinieri e gli ispettori dello Spesal della Asl ai quali spetta accertare anche se siano state rispettate le norme sulla sicurezza nei luoghi di lavoro.

C’è un’inchiesta, si attende che siano formalizzate le iscrizioni sul registro degli indagati. Andranno visionate le immagini, fatti i dovuti approfondimenti tecnici per comprendere cosa abbia fatto franare il terreno proprio mentre Reschi si trovava all’interno dello scavo, e inoltre cosa abbia provocato la fuoriuscita di acqua dalla conduttura, un getto così intenso da rendere impossibile ogni tentativo di trarre in salvo l’operaio che, in pochissimo tempo, si è ritrovato sommerso.

Sul posto si è recato il medico legale, Antonio Carusi, che ha effettuato una prima ricognizione sul corpo della vittima appena dopo che i vigili del fuoco, non senza difficoltà, lo hanno estratto dalla cavità in cui era rimasto intrappolato: sarebbe morto per asfissia da annegamento ma sarà l’autopsia a fornire o meno conferma di quanto rilevato oggi. Reschi era sposato e aveva figli piccoli. Numerosissimi gli attestati di solidarietà da parte dei sindacati e di esponenti del mondo politico che invitano istituzioni ed aziende a non retrocedere sul tema della sicurezza sul lavoro. In lutto l’azienda di Galatina per la quale il 38enne prestava servizio. L’Acquedotto pugliese ha espresso cordoglio alla famiglia Reschi e ha assicurato ”la massima collaborazione perché si faccia al più presto luce sulle cause di questo incidente”.


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