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“La figlia di Riina si dissoci dal padre che fu belva sanguinaria”
30 Ago 2013 08:56

Sinceramente fatico a provare un qualsiasi sentimento, persino di pena per la figlia di Totò Riina“.

È quanto afferma la deputata Pdl Rosanna Scopelliti, figlia del sostituto procuratore generale della Corte di Cassazione Antonino, ucciso dalla mafia il 9 agosto 1991, in relazione all’intervista televisiva rilasciata ad una tv svizzera dalla figlia del boss di Corleone.

“Alla Riina – prosegue Scopelliti – che non si dissocia dal sangue che gronda a fiumi dalle mani del padre assassino e che, senza pudore, ricorda il giorno del suo arresto dopo decenni di latitanza come ‘il giorno peggiore della sua vita‘, prima di autocommiserarsi gioverebbe rammentare che non basterebbe un secolo per mettere in fila tutti i ‘giorni peggiori’ delle centinaia di famiglie distrutte da suo padre e dai padrini della Cupola”.

“Io non so se Lucia Riina ha o avrà dei figli – sostiene ancora la parlamentare – ma un giorno un suo bambino potrebbe chiederle come mai lei porta lo stesso cognome di una delle belve più sanguinarie della infame storia della mafia. Starà a lei rispondere ‘era tuo nonno’, trasmettendogli il marchio d’infamia, o dire ‘è solo omonimia’, affrancandolo e affrancandosi dal peso orrendo di avere nella memoria, se non sulla coscienza, il sangue di tutte le vittime innocenti, a partire da grandi servitori dello Stato come Giovanni Falcone, Paolo Borsellino, lo stesso mio padre, fino a donne, anziani e persino bambini innocenti”.


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