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La Calabria avrà un nuovo Santo. L’annuncio del Papa
13 Giu 2014 09:12

Si svolgerà il 23 novembre in Piazza San Pietro la canonizzazione del Beato Nicola Saggio da Longobardi, frate dell’ordine dei Minimi di San Francesco di Paola.

La data della canonizzazione è stata decisa durante il concistoro da Papa Francesco e resa nota dalla diocesi di Cosenza. Le campane della Cattedrale di Cosenza hanno suonato a festa per l’annuncio, così come nelle tante chiese dei Frati Minimi, prima fra tutte la Basilica di Paola.

Il Beato Nicola Saggio, frate dell’ordine di San Francesco di Paola, nacque il 6 gennaio del 1650 a Longobardi, centro del tirreno cosentino, diocesi, allora di Tropea, ora di Cosenza – Bisignano, primogenito di quattro fratelli e una sorella, dai coniugi Fulvio Saggio, contadino, ed Aurelia Pizzini, filatrice.

Il 10 gennaio 1650 venne battezzato nella Chiesa parrocchiale di S. Domenica, coi nomi di Giovanni Battista Clemente che poi, al momento della professione religiosa mutò in quello di Nicola.

I genitori lo educarono alla virtù più con gli esempi che con le parole. Ogni settimana si confessava dai Padri Minimi di san Francesco di Paola del convento di Longobardi. Teneva quasi sempre la corona tra le mani e spesso, nei brevi intervalli dei lavori nei campi, lo si vedeva appartarsi sotto qualche albero per far scorrere tra le dita la corona. Nel 1670, all’età di vent’anni, per la devozione verso san Francesco espresse il desiderio di entrare tra i Minimi. Il 29 settembre 1671, pronunciò i quattro voti dei Minimi: castità perfetta, povertà volontaria, obbedienza e vita quaresimale.

Dal 1687 al 1689, per il beato Nicola fu un triennio di frequenti esperienze mistiche come le estasi, specialmente nel contemplare il mistero della Santissima Trinità. A gennaio del 1709 nel travagliato pontificato di papa Clemente XI fra Nicola fece la sua offerta vittimale per la Chiesa e perché fosse evitato un nuovo “sacco” di Roma. Il 2 febbraio del 1709, fra Nicola fece la sua ultima confessione sacramentale a padre Alberto Gullo.

Ricevette l’Eucaristia e l’unzione degli inferni gli fu poi recata l’ambasciata del Santo Padre che pregasse per lui e che si ricordasse in paradiso dei presenti urgentissimi bisogni di santa Chiesa. Verso un’ora dopo del tre febbraio, l’oblato mimino prese il crocifisso lo accostò alle labbra, ne baciò i piedi e stringendolo al petto: “paradiso, paradiso” esclamò si addormentò nel Signore proprio nel giorno che lui aveva predetto.

La beatificazione di fra Nicola da Longobardi avvenne il 17 settembre 1786, da parte del Pontefice Pio XI nella basilica Vaticana. Il santo padre Paolo VI il 12 ottobre 1973 lo ha dichiarato patrono di Longobardi. Postulatore della Causa è il padre Minimo padre Ottavio Laino, anche lui figlio di San Francesco di Paola.

L’annuncio della canonizzazione è stato accolto con gioia dalla Chiesa cosentina e l’arcivescovo mons. Salvatore Nunnari ha espresso la gratitudine della Chiesa cosentina al Santo Padre.

“La via della santità è una via di evangelizzazione ed essa è contagiosa. La testimonianza di vita del Beato Nicola Saggio – dichiara Mons. Nunnari è stata irradiata dalla figura di Francesco di Paola. Questo è prova di quanto la vita cristiana può essere contagiosa e può far fiorire Santi e Sante. È la logica del seme che caduto in terra muore ma porta tanto frutto”.

“La nostra terra, la Calabria, è una terra di Santi – conclude – e ringraziamo il Signore che nel giardino della Chiesa ne fa spuntare sempre più belli e meravigliosi”.


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