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La Comunità Europea minaccia la libertà del web
03 Lug 2018 13:49

In un comunicato apparso su wikipedia, viene comunicato che in una seduta del Parlamento Europeo si deciderà se accelerare l’approvazione della direttiva sul copyright che limiterà significativamente la libertà di Internet.

L’annuncio shock è stato pubblicato da una delle fonti più importanti del web che, adesso ha oscurato il portale alla vista del popolo del web in Italia per opporsi all’imposizione di barriere, filtri e restrizioni a quello che, finora, è il mondo libero dell’informazione, anche se virtuale.

La direttiva sul copyright,  indicata con il codice 2016/0280(COD), ha l’obiettivo di armonizzare il quadro normativo comunitario del diritto d’autore nell’ambito delle tecnologie digitali e in particolare di Internet.

La direttiva è stata proposta dalla Commissione europea il 14 settembre 2016 per proporre un quadro normativo ai milioni di siti e blog di tutto il mondo che si sono posti l’obiettivo di fare informazione libera.

Le criticità sollevate da Wikipedia

Articolo 11

L’articolo 11 obbliga le piattaforme online, che pubblicano link o snippet di pubblicazioni a carattere giornalistico, a munirsi preventivamente di una licenza rilasciata dal detentore dei diritti.

Diversi commentatori hanno però segnalato che questa legislazione avrebbe effetti negativi per i siti di notizie in termini di traffico e di visibilità online, poiché le piattaforme come Google o Facebook potrebbero decidere di non pagare il compenso per determinati siti o articoli, diminuendo drasticamente il traffico in entrata verso di essi.

Articolo 13

L’articolo 13, che riguarda le piattaforme online con contenuto generato dagli utenti, impone misure “adeguate e proporzionate”, atte a evitare la violazione di copyright. In particolare, questo articolo prescrive che i contenuti caricati online all’interno dell’UE debbano essere verificati preventivamente, in modo da impedire che possano essere messi online materiali protetti dal diritto d’autore.

Tali misure si concretizzano in filtri preventivi, più o meno simili alla funzionalità “Content ID” di YouTube che, tramite un riconoscimento automatico dei video, verifica se il filmato caricato ha contenuti protetti da copyright e, nel caso, lo elimina dal sito o lo mostra solo con pubblicità, in modo da condividere i ricavi con gli effettivi proprietari del diritto d’autore.

Secondo i critici, tale controllo sarebbe contrario ai principi di apertura e libera circolazione delle informazioni su Internet.

 


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