';

La polizia cinese mette sotto assedio il villaggio dove appare la Madonna
27 Mag 2013 10:00

Come ogni mese di maggio, anche quest’anno il villaggio cattolico di Donglu, a circa 140 chilometri da Pechino, è assediato dalla polizia cinese che vuole impedire agli abitanti di tenere processioni in onore della Vergine Maria. E, sopratutto, ai visitatori esterni di aggregarsi ai riti. Il primo maggio, mese mariano per eccellenza, arrivano le camionette di polizia che blindano la cittadina, diecimila abitanti al 90% cattolici: una scena che si é riproposta puntuale oggi. L’obiettivo delle autorità è di evitare che si ripetano raduni come quello del 1995, quando una folla di 30 mila persone (50 mila , secondo fonti vaticane) invase Donglu e, nell’esaltazione collettiva, assistette – raccontano i testimoni – al prodigio del sole che girò vorticosamente da destra a sinistra in uno scintillio di colori. Il vescovo di Baoding, la diocesi da cui dipende Donglu, unico villaggio quasi interamente cattolico della Cina, attestò che si trattava di un “miracolo”.

In quell’occasione ci furono scontri con la polizia e numerosi arresti e le forze di sicurezza distrussero l’altare della locale chiesa di ispirazione gotica. Da allora, ogni anno a maggio comincia un braccio di ferro. Da un lato le forze dell’ordine che – riferisce Asianews – si accampano ad ogni punto d’ingresso di Donglu; dall’altro gli abitanti che, nonostante l’assedio, proseguono le celebrazioni.

Anche oggi si è svolta una processione mariana, a cui hanno partecipato circa 200 persone, tra cui molti bambini. Donglu è divenuta famosa per le apparizioni della Madonna sin dal 1900, quando, durante la rivolta anti-occidentale dei boxer, la Vergine Maria si manifestò dal cielo – narra la tradizione – e mise in fuga i gruppi di insorti che volevano annientare gli stranieri e i cristiani. Da allora è venerata e conosciuta tra i cattolici come la Madonna della Cina. Secondo testimonianze, i miracoli continuano a ripetersi da queste parti. Uno sarebbe avvenuto lo scorso anno, quando le mani di un prete cominciarono a sanguinare mentre celebrava l’eucarestia. La foto è conservata dai parrocchiani.

“Le autorità temono che potremmo causare disordini, ma la vasta maggioranza dei cattolici non creerebbe mai tensioni”, dichiara alla France Presse un abitante ottantenne del villaggio, di nome La.

La polizia intanto, dalle sue postazioni, invita con megafoni la popolazione a seguire “comportamenti religiosi nel rispetto della legge”. In Cina, secondo dati ufficiosi, vivono almeno 30 milioni di cattolici, di cui circa la metà appartenenti alla Chiesa patriottica cattolica nazionale (sotto controllo governativo) e l’altra metà “clandestini” fedeli alla Chiesa di Roma e al Papa. Tra Pechino e Vaticano non esistono rapporti diplomatici e l’atmosfera rimane tesa.

Foto: Tuttosport.com


Dalla stessa categoria

Lascia un commento