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La pratica della #pace e dell’accoglienza: l’esempio di integrazione che arriva dal #sud e dalla #scuola
12 Gen 2016 18:27

E’ stato un importante momento di confronto sui temi della pace, dell’accoglienza e dell’integrazione. Sabato 9 e domenica 10 gennaio a Isernia e a ‪‎Jelsi (sala ricevimento del Villaggio Ciocca), in provincia di Campobasso, le istituzioni regionali, il mondo delle associazioni, le amministrazioni e i semplici cittadini si sono ritrovati uniti a confrontarsi sul tema dei “Cammini Per L’Accoglienza” con l’obiettivo primario di sensibilizzare la società civile sul processo di integrazione consapevole. Un impegno che, è stato detto, si rivolge “non soltanto agli immigrati presenti nei centri di accoglienza, ai piccoli gruppi di diversa etnia politica e religiosa, ma all’integrazione del ‘diverso’ inteso come persona che percepiamo distante da noi”. La tappa di Jelsi è stata incentrata sul tema dell’integrazione sociale e in particolare su “La pace del cuore è il cuore della pace. La famiglia”. Il convegno, moderato da don Francis Tiso, ha visto la partecipazione di esponenti di spicco della comunità islamica, ebraica e cristiana e ha ricevuto il patrocinio dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, dall’Assessorato alle Politiche Sociali della Regione Molise, dalla Provincia di Campobasso, dalla Provincia di Isernia, dall’Anci Molise, dall’Ufficio Scolastico Regionale, dalla CCIAA di Isernia. Durante i lavori è stata anche istituita la prima “Consulta molisana per l’accoglienza e l’integrazione”, con l’obiettivo di “promuovere in ambito regionale la cultura della pace, della misericordia, dell’accoglienza e dell’integrazione del ‘diverso’ tra i popoli”. Al tavolo di lavoro anche Valerio Giambersio, direttore della Fondazione Città della Pace per i Bambini Basilicata che ha parlato della famiglia nei processi di accoglienza dei rifugiati. Un ruolo fondamentale nei processi di sviluppo della cultura dell’accoglienza e dell’integrazione arriva dal mondo della scuola, che ha partecipato all’iniziativa di Isernia e Jelsi attraverso la presenza dello staff dell’Ufficio Scolastico Regionale del Molise, guidato dal dir. Anna Paola Sabatini e dal provveditore Giuseppe Colombo. “La scuola molisana accoglie in classe più di 1600 alunni stranieri, il 4% del totale – ha detto Anna Paola Sabatini durante il suo intervento – una presenza che va vista come un arricchimento. Le nostre scuole sono un esempio positivo di integrazione. La stessa immigrazione va considerata una risorsa per la nostra comunità e per la scuola. C’è bisogno di una nuova alleanza educativa tra scuola e famiglia – ha aggiunto l’esponente dell’Ufficio Scolastico Regionale allargando il raggio del suo intervento – e la scuola deve riscoprire un nuovo umanesimo. Gli educatori affrontino le sfide della società partendo da questi principi”. L’immigrazione come risorsa è un concetto che è stato rimarcato anche dall’assessore regionale Michele Petraroia quando ha sottolineato che l’arrivo dei migranti in Molise ha portato alla creazione di 500 posti di lavoro. Il convegno si è concluso con il “pranzo dei popoli”, offerto dalle etnie presenti nella comunità locale e con la preparazione dei loro piatti tipici. Nel pomeriggio, le attività si sono spostate davanti all’Albero della Pace in piazza a Jelsi, luogo nato con il Premio Internazionale “La Traglia, Etnie e Comunità” nel 2008, ideato e diretto da Pierluigi Giorgio dove è stata scoperta la ceramica commemorativa e la Campana della Pace offerta dalla Pontificia Fonderia Marinelli. Poi, ci si è trasferiti al Museo della Festa del Grano, sempre a Jelsi. Da segnalare lo spettacolo che ha animato la prima parte della due giorni a Isernia. Si tratta de “La Ballata dell’Uomo-Orso”, “pantomima”, come riferisce l’autore e regista Pierluigi Giorgio, “che oltre all’antico significato antropologico di fertilità, sta a rappresentare le peripezie del ‘diverso’ e la paura collettiva verso chi non si conosce (o non si vuol conoscere) da cui ne deriva l’asservimento alle proprie regole o l’allontanamento o la soppressione”.


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