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La tecnologia tattile ideata dal ricercatore calabrese
15 Apr 2014 06:59

Il progetto è di un ricercatore calabrese, Agostino, 27enne attivo nell’Università di Siena, realizzato in collaborazione con altri dieci atenei (dalla University of Bielefeld, alla Techical University di Monaco, passando per il Sant’Anna di Pisa e l’Universidad Rey Juan Carlos di Madrid) e guarda al futuro con tecnologie tattili in grado di replicare le emozioni e amplificare le sensazioni. Nel Siena Robotics and Systems Lab, guidato dal professor Domenico Prattichizzo, con poco meno di otto milioni di fondi europei è stato realizzato un sogno e si chiama Wearhap: partito l’anno scorso, il progetto procede in diverse direzioni, tutte all’insegna dello sviluppo di tecnologie che sfruttano il tatto. Guanti per sentire le emozioni a distanza, oppure per amplificare le sensazioni degli spettatori ad un concerto di piano.

Lavorare ovunque, avere un senso social della presenza fisica, mischiare digitale e analogico, questa è la nostra filosofia“, racconta il professor Prattichizzo. “Hangout, chat, ma anche una videocamera da conferenza che riprende le scritture a mano, digitalizzandole in tempo reale: il nostro gruppo lavora così, all’insegna del whenever/wherever we are (in qualsiasi momento/ovunque ci troviamo). Con i nostri guanti, una mamma può accarezzare il suo bambino e ripetere lo stesso gesto anche dopo averlo lasciato a scuola, dal pc di casa e a distanza“, spiega. Nello specifico lo speciale guanto archivia tutte le informazioni necessarie per far rivivere alla mamma l’emozione delle carezze, anche in assenza del bambino.

Ma il guanto delle emozioni non è l’unica applicazione nata dagli studi del team di ricerca. “Perché lasciare solo al pianista il piacere di sentire i tasti e invece non regalare anche al pubblico la sensazione di suonare il piano?“, basta indossarne un paio e ciascuno spettatore ripercorre i movimenti del pianista in tempo reale, allargando di molto il ventaglio delle emozioni della musica dal vivo, evidentemente non più soltanto da ascoltare.

Il laboratorio è disseminato di anelli, sensori e falangi intelligenti, in grado di simulare in tempo reale la presa dell’uomo sugli oggetti. “Il principio è sempre lo stesso: il sensore applica da un lato una forza uguale e contraria a quella impressa dalla persona dall’altra mano“, conclude Prattichizzo. E questo è solo l’inizio di una importante ricerca sulle tecnologie tattili che potrebbe aprire ancora scenari inaspettati.


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