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L’angelo che difendeva la Reggia abbandonata è morto d’infarto a Natale
27 Dic 2013 09:29

Era diventata una lotta, la sua lotta. Da tempo difendeva la Reggia di Carditello senza se e senza ma.

Il fatto che tutti avessero abbandonato il sito borbonico di San Tammaro, in provincia di Caserta, lo definiva uno ‘schiaffo’. E perfino il 24 dicembre era lì, “da solo”. Era lì a difendere la Reggia anche a poche ore dalla sua morte.

Del resto Tommaso Cestrone tutti lo chiamavano così: “l’angelo di Carditello“. Un infarto, l’altra sera, ha spezzato la sua vita a soli 48 anni. E tanti, tantissimi, sui social network ora chiedono questo: che la sua battaglia continui. Cestrone difendeva la Reggia da volontario, semplicemente perchè il suo sogno era quello di non volerla ‘”veder morire”.

Uno degli ultimi messaggi da lui inviati, tramite Facebook, è stato, neanche a dirlo, sulla Reggia di Carditello, oggetto di una procedura di vendita giudiziaria per i debiti accumulati con le banche dall’ente pubblico che ne è proprietario, il Consorzio di Bonifica del Basso Volturno.

Un messaggio al ministro di Beni Culturali e Turismo, Massimo Bray, che diceva: ”Auguri dalla Reggia di Carditello. Il mio Natale è qua”. A raccontarlo, sempre su Facebook, è lo stesso Bray che assicura: “Quando l’ho conosciuto gli ho fatto una promessa che manterrò”. E in queste ore sono in tanti a chiedergli di farlo davvero. “Ministro mantenga la promessa, adesso l’angelo l’aiuterà da lassù e salverà Carditello”, scrive Linda, mentre c’è chi chiede di intitolargli una strada, i giardini della Reggia stessa.

Da quella Reggia, Tommaso, ha portato via rifiuti, copertoni. Quel sito ha cercato di proteggerlo dai ladri, da chi, in questi mesi, per la sua lotta, lo ha anche intimidito. Ignoti hanno fatto esplodere una bomba carta nella sua azienda, e poi gli hanno bruciato l’auto, la sua roulotte, hanno ucciso alcune sue pecore, come ha ricordato Raffaele Zito di “Agenda 21 per Carditello“.

Lo scorso 11 dicembre, l’ennesima asta sul sito Borbonico, la numero undici, è andata deserta. Sul tavolo del giudice del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, Valerio Colandrea, titolare della procedura, neanche questa volta sono pervenute offerte. Si partiva da una base di 10 milioni di euro senza incanto; chiunque avesse voluto acquistare il Real Sito avrebbe potuto farlo presentando un’offerta superiore anche di un centesimo alla base.

Invece, nulla. “La Regione Campania si aspetta che il governo eserciti il suo diritto di prelazione su Carditello. Se questo avverra’, come speriamo, faremo la nostra parte”, aveva commentato a caldo il presidente della Regione, Stefano Caldoro.

La prossima asta è prevista per il 9 gennaio 2014 quando si procederà con incanto, per cui le eventuali richieste d’acquisto dovranno superare la cifra di partenza del 15%. É probabile, dunque, che anche la prima vendita del nuovo anno vada deserta.

Lo scorso 26 ottobre, in una visita improvvisata al sito, il ministro aveva promesso ‘grandissima attenzione a tutto il sistema delle regge e dei siti borbonici che vanno valorizzati nell’ambito di un progetto complessivo di rilancio che è in fase di realizzazione’: ”Carditello e’ chiusa da troppo tempo. Cerchero’ una soluzione perchè torni alla sua bellezza e sia aperta a tutti”, aveva twittato Bray. Oggi i funerali di Cestrone. E c’è qualcuno che su Facebook lo saluta anche così: “Adesso puoi davvero volare. Ciao guerriero”.


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