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Titolare di un negozio tentò di violentare una commessa. Ma 12 anni dopo il reato scompare
27 Dic 2013 09:36

Dodici anni dopo i fatti, si chiude con una sentenza di non doversi procedere per prescrizione del reato un processo per violenza sessuale avviato con la querela presentata nel 2002 da una commessa di un supermercato di Brindisi che denunciò di aver subito atti sessuali dal suo datore di lavoro nell’anno precedente.

La Corte d’Appello di Lecce, infatti, ha derubricato in tentata violenza sessuale l’imputazione originaria di violenza sessuale continuata a carico dell’imputato che era stato condannato dal Tribunale di Brindisi a due anni di reclusione e al risarcimento di 10.000 euro in favore della vittima, difesa dall’avvocato Raffaele Missere.

Il tempo trascorso ha fatto sì che maturassero i termini di estinzione del reato.

La giovane donna, assunta nel 2001, aveva raccontato l’anno successivo ai poliziotti di essere stata più volte molestata dal titolare che le aveva palpato il seno, aveva tentato di baciarla nel magazzino del negozio e aveva anche afferrato la sua mano perché gli toccasse le parti intime. Le aveva anche intimato di tacere, per non perdere il posto di lavoro.

Il rinvio a giudizio dell’unico imputato è arrivato sette anni dopo la querela, nel 2009. Il processo si è concluso in primo grado nel maggio 2012. Poi, più di un anno dopo, la sentenza della Corte d’Appello.


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