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L’ondata di intolleranza e il gesto vile nei riguardi di un emarginato. Difendiamo da questi atti il Sud
13 Gen 2016 08:25

Vorremmo raccontare un Sud migliore, il Sud migliore. Ma ci sono notizie esecrabili, che inducono a riflettere e vanno denunciate con fermezza.

Non si tratta di gesti eclatanti, che finiscono in prima pagina sui quotidiani nazionali e nei TG, ma di atti disumani che offendono qualunque animo dotato di sensibilità.

E non bisogna farsi ingannare dal nome Napoli, che spesso agli occhi di chi tramuta i fatti in notizie, per un effetto di assuefazione ad un cliché, tende ad amplificare o a ridurre in base a situazioni.

Quello che racconteremo mettiamolo nel conto del Sud. E facciamo sì che non si ripeta, in una terra scevra da razzismo, rispetto al Nord.

Qui si è abituati a soffrire e si riesce a solidarizzare con chi soffre, di qualunque nazionalità esso sia. Qui si è capaci di capire maggiormente il dramma dell’emigrazione e degli immigrati. Perché si è emigrati dal 1830. Cioè dalla nascita delle navi a vapore, dei Ribattino e dei Fiorio.

Napoli, Bagnoli, ore 19, domenica 10 gennaio del 2016. Una clochard, parola della soave ed elegante lingua francese, che indica persona senza fissa dimora, che vive in assoluta povertà, sovente all’aperto (in questo caso davanti ad una chiesa), viene colpita deliberatamente e spietatamente, con un mastodontico sampietrino al volto.

Che vigliaccata, che schifo, viene da aggiungere molto più volgarmente.

Ma come si fa a colpire una giovane donna a cui la vita a tolto tutto? E che senso ha?

I due scappano su di uno scooter. Arriva l’ambulanza, alla donna viene riscontrata una grossa ferita all’altezza del naso. Prima del mezzo di soccorso, era stata oggetto di premure da parte di gare persone. Poi la corsa all’ospedale e cinque punti di sutura.

Ma se quella grossa pietra l’avesse colpita in un occhio o alla tempia, staremmo a raccontare altro.

Sul posto sono accorse le volanti della polizia e le indagini sono partite.

Questa testé raccontata è una vicenda che moralmente deve far riflettere. Ripeto, qui Napoli non centra niente. Gesti del genere se ne sentono in tutte le parti d’Italia. Ma vorremmo che al Sud non accadessero, come vorremmo che non accadessero in nessun luogo.

Questa è spietatezza gratuita e per questo più periclosa. Perché potrebbe nascondere il messaggio esiziale, che colpire l’emarginato si può o non è un gesto grave.

Mi viene da poensare che questo clima d’intolleranza che viviamo, per fatti internazionali, potrebbe scatenare una liceizzazione di violenza nei riguardi del diverso. Di qualunque diversità esso sia.


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