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L’onesta gentilezza di Diego Randaccio. Gennaro Iaccarino in “Baciato dal sole”
08 Mar 2016 08:35

Dal 22 febbraio stiamo vedendo in prima serata su Rai1Baciato dal sole”, la fiction di Pepito Produzioni, diretta da Antonello Grimaldi. E’ la storia di Elio, un ragazzo talentuoso che si ritrova catapultato in un mondo difficile qual è la televisione, con tutte le dinamiche, a volte spietate, che ne conseguono. In un cast di attori straordinari, spicca anche Gennaro Iaccarino. Ve l’avevamo fatto conoscere qualche mese fa; ci aveva parlato dell’amore che ha per questo mestiere, una professione non semplice per un giovane ragazzo che, per inseguire il suo sogno, ha lasciato la sua Sorrento ma che, appena può, vi ritorna.

In queste settimane lo vediamo nelle vesti di Diego Randaccio, un giovane autore televisivo che ama follemente il suo lavoro. Gennaro (la cui intervista potete leggere a seguito) dà vita a ragazzo buono, buffo e disponibile, ma anche timoroso. Lavora negli uffici di Idratv, è sempre tra le scartoffie e le beghe che un ufficio televisivo può comportare, ma il suo sogno è  uno e sempre lo stesso, quello di scrivere e diventare un autore. E’ l’amico chi chiunque di noi vorrebbe, sincero e autentico, ma allo stesso tempo è un timido e a tratti anche comico. Lo si potrebbe vedere come il lato migliore delle persone, la cui dolcezza e onestà non possono non colpire lo spettatore. Diego Randaccio è un personaggio che colpisce, anche per la sua singolare dolcezza, merito sicuramente di un attore, un attore vero qual è Gennaro Iaccarino, e di una produzione che ha la costante voglia di emozionare, con la straordinaria capacità di trattare tematiche forti ma sempre con un tocco di leggerezza e che fa del sorriso la sua arma vincente, la stessa usata da Gennaro come filosofia di vita.

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Foto © di Azzurra Primavera

Tutti i martedì sera ti vediamo nella fiction “Baciato dal sole”, targata Rai1. Ci racconteresti  com’è nata l’idea di far parte di entrare a fare parte di questa serie tv?

Ero in scena a Roma. La casting era tra il pubblico (è il sogno di tutti gli attori). Mi ha proposto di fare un provino per un ruolo che secondo lei poteva essere giusto per me. Ho fatto i provini qualche mese più tardi ed eccomi qua.

Interpreti Diego Randaccio. Come ti sei preparato per questo ruolo?

Appena ho avuto i copioni,  Randaccio mi è subito piaciuto, sempre un po’ imbarazzato, un passo indietro agli altri, talentuoso nel suo lavoro e comico nella sua goffaggine. Ho provato ad immaginare come potesse parlare e muovere un personaggio del suo genere, anche se poi è stato il regista a dirmi cosa potesse essere giusto e cosa invece sbagliato. Al provino, ho cercato di dare una mia impronta al personaggio; la scrittura poi aiutava tantissimo.  E’ necessario restituire il senso di quelle parole che vedi scorrere davanti agli occhi.  Lavorare su un personaggio non è così semplice; tecnicamente è fondamentale avere presente tutta la storia, dodici episodi non si girano cronologicamente, quindi si studiano tutti i passaggi, non solo quelli che riguardano il proprio personaggio chiaramente ma anche quelli degli altri.  Tanto accade sul set. Si prova con gli altri attori, con il regista, gli autori e insieme si capisce se si sta andando tutti nella stessa direzione  o se c’è qualcosa da capire e migliorare. E’ una costruzione affascinante. Mi sono sempre lasciato guidare dalle indicazioni del regista Antonello Grimaldi, veloci e chiare;  lo adoro.

Ci diresti un po’ di lui?

Non ha  maschere, ha le sue insicurezze, la paura di non piacere alle donne, mangia in continuazione, è un mago dei computer e ha un solo sogno: scrivere. Negli stralci dei provini, c’era una battuta che in seguito poi ho girato con il personaggio interpretato da Barbora Bobulova, che dice: “Randaccio non mi sembravi  così sveglio”; lui risponde:  “Si lo so, me lo dicono in tanti”. Quella battuta è stata rivelatrice. La sua intelligenza cammina a braccetto con con la sua goffaggine ma anche con un certo disinteresse verso il  giudizio degli altri perchè va per la sua strada, ha un modo maturo di affrontare la vita ma l’atteggiamento goffo lo tradisce. Ha una bella leggerezza. A Randaccio non puoi che volergli bene. E’ proprio la sua purezza che lo lega ad altri personaggi, sebbene siano completamente differenti da lui. E’ una persona che non si nota certo per il suo sex appeal, ma per il suo essere se stesso.

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Cosa c’è di te in lui e viceversa?

Siamo due diesel ma  ci scopriamo lentamente. In “Baciato dal sole”, Randaccio segue molto le vicende di Elio Sorrentino ed è l’ombra di Guerino Guidi; del suo privato si sa poco, vive molto nelle relazioni con gli altri personaggi. L’amicizia è sacra, e in questo siamo molto simili, non esiste scorrettezza di nessun genere. Siamo tuttavia molto differenti. Randaccio accetta qualche piccolo piccolo compromesso, per debolezza forse; mentre io amo la mia autonomia, la mia indipendenza. Dopo un anno di vita nei panni di  Diego Randaccio per compensare dovrei fare la rock star.

Cosa pensi dei talent show?

E’ già una realtà e non sono contro. Ho fatto un provino per un talent parecchi anni fa (anche se non mi hanno preso), ma poi sono stato accettato in Accademia d’Arte Drammatica quello stesso anno. Sono passati oramai quindici anni. Più che trampolino di lancio, dovrebbe servire come scorciatoia a chi magari ha una gavetta alle spalle. L’unica perplessità che ho è l’età, a 18  anni magari non si hanno le spalle forti per essere lanciato in un mondo così complesso, si rischia di cadere nell’oblio; questo rischio è troppo grande. “Baciato dal sole” parla anche di questo. Le dinamiche interne della televisione sono spesso  complicate da gestire. Perché non prendersi il tempo per sperimentarsi più lentamente?

Questa fiction segna il tuo vero debutto in Rai con una fiction molto attesa, oltre che far parte di una squadra formidabile. Ti senti un po’ “baciato dal sole”?

Assolutamente sì! La Rai mi ha accolto con grandissima fiducia. In realtà,  ho debuttato qualche mese fa nella serie “Zio Gianni “ di Daniele Grassetti prodotto dalla Ascent film di Matteo Rovere. Con “Baciato dal sole” affronto un personaggio più grande in prima serata. Sono stato felice di andare ogni giorno sul set e incontrare tutta la squadra; sei mesi  di riprese non sono poche ma ogni giorno con un grandissimo affiatamento; fin da subito c’è stata grande armonia. E’ una vera e propria famiglia; appena possiamo ancora oggi ne approfittiamo per stare insieme.

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C’è un aneddoto particolare che ci vuoi raccontare che porterai con te alla fine di quest’esperienza?

Ce ne sono tanti! Una volta stavamo girando una scena in macchina; lo scambio di battute era tra Elio, Anna ed il mio personaggio.  Randaccio rideva semplicemente ad una battuta. Per motivi tecnici, in certe inquadrature gli altri due attori non solo non potevano vedermi ma non potevano neanche sentirmi; tuttavia io per zelo non ho smesso di salire in macchina. Questa cosa ci ha fatto ridere per ore.

C’è qualcosa che vorresti rimanesse al pubblico del tuo personaggio?

Spero davvero di restituire ciò che ho sentito leggendo i copioni, ovvero la tenerezza, la disponibilità e la positività, perchè ne abbiamo bisogno tutti. Sempre.

Dopo “Baciato dal sole”, quali sono i tuoi prossimi progetti?

Un film per Rai1 accanto a Segio Rubini,  una commedia molto divertente per la Regia di Fabrizio Costa prodotto dalla Pepito Produzioni. Inoltre, un piccolo cameo nel film “Dalida” in cui interpreterò Mike Bongiorno.

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Foto di copertina © di Azzurra Primavera


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