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Mario Conte, magistrato morto di malagiustizia: l’omaggio di Villanova del Battista
27 Set 2019 11:20

Se è vero che un uomo non dimentica il suo paese d’origine, è vero anche che un paese non dimentica i suoi figli.
Così, sabato 28 settembre, alle 17,30, il Comune di Villanova del Battista intitolerà ufficialmente la nuova Sala Consiliare a Mario Conte, magistrato per quarant’anni al servizio della giustizia italiana, originario proprio del paese in provincia di Avellino.

Gli ospiti

Alla cerimonia prenderanno parte Raffaele Panzetta, sindaco di Villanova del Battista, Gaetano Carlizzi, docente di Teoria dell’Argomentazione giuridica presso l’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli, Franco Ionna, direttore del Dipartimento Assistenziale e di Ricerca dei Percorsi Oncologici muscolo-scheletrici presso l’Istituto Nazionale dei Tumori “Irccs Fondazione Pascale”, e Franco Roberti, già Procuratore Nazionale Antimafia e Antiterrorismo, oggi assessore regionale alla Sicurezza e alla Legalità e europarlamentare e membro della Commissione giuridica del Parlamento europeo.

La vicenda

La storia di Mario Conte è quella di un uomo al servizio della magistratura e dello Stato. Quarant’anni di lotta alla criminalità organizzata e alle mafie. Sostituto procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Bergamo e poi magistrato addetto ai rapporti con l’Alto Commissario per il coordinamento della lotta contro la delinquenza mafiosa. Nel 1992, a seguito degli attentati di Capaci e via D’Amelio, fu chiamato come sostituto procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Palermo e nello stesso anno fu designato a partecipare in rappresentanza della magistratura Italiana al programma di studio sul crimine organizzato e sul traffico internazionale di stupefacenti denominato “Combatting organized crime, narcotics and drug trafficking”.

Viene onorata la figura di Mario Conte

Nel 1998, la nomina a magistrato di Cassazione bloccata dall’avvio della vicenda giudiziaria, che lo vede incredibilmente accusato di falso, peculato, associazione a delinquere e spaccio di sostanze stupefacenti. Nel 2016, un anno dopo la sua morte, una lettera del CSM alla famiglia riconosce la sua piena estraneità ai fatti dopo quasi vent’anni di battaglie processuali conclusesi con la piena assoluzione, dopo che Conte aveva anche rinunciato alla prescrizione per vedere dichiarata la sua innocenza anche nella sostanza dei fatti.

E se tu fossi l’imputato?

Una storia di prestigio, dunque. Chiusa, purtroppo, da una vicenda ventennale di malagiustizia e di accanimento giudiziario. Una lunga battaglia difensiva, con la rinuncia alla prescrizione e l’assoluzione arrivata pochi mesi prima della morte, sopraggiunta il 2 ottobre 2015 dopo una lunga malattia oncologica.

Conte ha lasciato un libro-testamento dal titolo “E se fossi tu l’imputato? Storia di un magistrato in attesa di giustizia” (Guerini e associati): una sorta di testamento sul sistema giuridico, non come mero e vuoto utilizzo ed esercizio del potere, ma servizio nei confronti del cittadino. Un testo che contiene anche una serie di proposte di riforma del processo penale.
“In memoria di un uomo che ha combattuto una vita intera per la giustizia ed ha sempre portato nel cuore il suo paese d’origine”, sabato pomeriggio Villanova del Battista lega il suo nome a quello di uno dei suoi figli migliori.


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