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Pompei, ripartono i lavori. Con il sospetto della Camorra
13 Set 2013 09:20

Lo “sguardo” della Direzione Investigativa Antimafia di Napoli sui cantieri degli Scavi di Pompei (Napoli) per impedire infiltrazioni della camorra nelle ditte impegnate nei lavori di restauro del Grande Progetto Pompei. Non è la prima volta che Polizia, Carabinieri e Guardia di Finanza ispezionano le aree interessate dai lavori appaltati con i fondi dell’Unione europea, circa 105 milioni di euro di cui la prima tranche, di 6 milioni, è già andata al bando e appaltata per il restauro di cinque Domus e per la riduzione del rischio idrogeologico.

E il Ministro dei Beni Culturali e Turismo Massimo Bray commenta lapidario su Twitter: “Legalità e trasparenza sono due cardini della rinascita del sito”.

Finora – sottolineano fonti della Direzione distrettuale Antimafia di Napoli – nessuna indagine ha fatto venire alla luce infiltrazioni dei clan: in ogni casi gli interventi come quelli eseguiti oggi, spiegano gli inquirenti, sono utili per mantenere alta la vigilanza.

La Dia ha controllato  due società e venti persone che sono impegnate nell’attività di restauro della Casa delle Pareti Rosse (finanziamento di 322 mila euro), quella di Sirico (1 milione e 760 mila euro) e la Casa del Marinaio (1 milione e mezzo di euro). Nei mesi scorsi erano finiti sotto i controlli dell’Antimafia i lavori della Casa dei Dioscuri e del Criptoportico (circa 2 milioni di euro per la prima domus e 850mila euro per la seconda).

I lavori di restauro dei tre dei cantieri del Grande Progetto Pompei controllati questa mattina sono iniziati ad agosto e si propongono di restituire alla fruizione le domus, oggi non visitabili. Gli interventi – spiega la Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Napoli e Pompei – riguardano il consolidamento e l’integrazione delle murature, la sostituzioni delle parti degradate, la realizzazione di nuove coperture, la creazione di un adeguato sistema di smaltimento delle acque piovane.

L’intervento di restauro architettonico è propedeutico ai successivi interventi di recupero e conservazione degli apparati decorativi. I cantieri delle domus di Sirico, delle Pareti Rosse e del Marinaio fanno parte, insieme a quelli delle domus dei Dioscuri e del Criptoportico, della prima tranche di lavori del Grande Progetto Pompei, partita nell’aprile del 2012. Con le altre gare bandite e in corso di espletamento, risultano ad oggi impegnati circa 30 milioni di euro di risorse europee. La Soprintendenza ha espresso piena soddisfazione per le attività di ispezione ai cantieri, poiché “le operazioni di controllo – spiega in una nota – sono volte a garantire la massima trasparenza nella realizzazione dei lavori di restauro e a evitare eventuali tentativi di infiltrazione della criminalità organizzata, rappresentando un utile strumento di supporto all’applicazione del Protocollo di Legalità siglato dalla Soprintendenza con la Prefettura di Napoli”.


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