';

Sta nascendo davvero una #Bari più verde e più europea?
15 Mar 2016 08:45

Non è una delle città più verdi né d’Italia, né del Mezzogiorno. Secondo l’Ispra, anzi, è uno dei capoluoghi regionali nei quali, negli ultimi anni, maggiormente è cresciuto lo sprawl, ossia quel processo sregolato e poco attento di espansione (o dispersione) urbana. Per provare a rinaturalizzare Bari, pertanto, l’Amministrazione Comunale sta provvedendo e provando a sbloccare e a velocizzare l’iter realizzativo di vecchi e nuovi progetti di rigenerazione urbana, declinati sia ecologicamente sia socialmente. Con un ruolo importante di cerniera, tra l’istituzione politica e quella civica rappresentata dalla cittadinanza attiva, rappresentato dalla Consulta Ambientale del Comune di Bari, da qualche mese guidata dalla ricercatrice del Cnr Elda Perlino.

“Abbiamo accolto con piacere – ha dichiarato la Perlino – sia la notizia della richiesta formale del sindaco Decaro al ministro alle Infrastrutture Del Rio per la cessione dell’area interna al porto, in uso al Provveditorato Interregionale alle Opere Pubbliche, per realizzare un parco esteso fino al fossato del Castello Svevo, come chiedono 37 associazioni riunitesi in un Comitato; sia la notizia dell’aggiudicazione definitiva dell’appalto dei lavori di bonifica della Fibronit nella quale sarà realizzato il Parco della Rinascita, di quasi 10 ettari, voluto tenacemente e fortemente da tutti i cittadini a risarcimento delle numerose vittime decedute a causa dell’amianto”. Nel capoluogo pugliese, tuttavia, anche altre strategiche aree dismesse sono convolte in percorsi di riqualificazione funzionale.

È il caso, per esempio, della Caserma Rossani, per la cui rigenerazione l’assessore comunale all’Urbanistica Carla Tedesco, attraverso i workshop di “Ri-Accordi Urbani”, ha cercato il coinvolgimento e la partecipazione dei cittadini. “In questa area di quasi 8 ettari – ha proseguito la presidente della Consulta Ambientale – oltre a un parco di circa 4 ettari, sono previste, per il quartiere e per tutta l’area metropolitana, funzioni culturali e sociali, come il Polo Bibliotecario Regionale, per il fine di realizzare una Bari più verde, più moderna e più europea”. I problemi, però, nella costruzione ed implementazione di questa visione, non mancano. Bisogna però rimanere fiduciosi e, come le migliori scommesse con codice bonus, sperare nella vittoria del progetto per il bene dei cittadini.

“Sebbene vada riconosciuto l’impegno dell’amministrazione ad ascoltare i bisogni e i desideri dei cittadini nel percorso di realizzazione dei programmi per il governo della città – ha sottolineato Elda Perlino – non va dimenticato che il percorso verso una collaborazione stabile e trasparente tra amministratori e cittadinanza attiva ha bisogno di un reale cambiamento culturale in entrambe le componenti per produrre effetti proficui e duraturi. E’ noto, infatti, che la soluzione di problemi complessi, quale quelli ambientali, si può trovare solo con il contributo di competenze multiple che contribuiscono alla formazione di una intelligenza collettiva e non ricorrendo all’apporto di esperienze individuali qualificate come massimamente esperte. E’ auspicabile, pertanto – ha concluso la presidente della Consulta – riconoscere maggiore attenzione alle proposte che giungono dalla cittadinanza attiva capace di contribuire alla soluzione dei problemi ambientali mediante i percorsi della conoscenza, riflessione e proposta, come ha dimostrato la lunga esperienza della consulta all’ambiente cittadina”.


Dalla stessa categoria

Lascia un commento