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Sud, è allarme Svimez: “Il DEF penalizza il Mezzogiorno”
16 Apr 2019 09:17

“Il quadro economico e finanziario assai prudenziale, ma realistico, che emerge dal DEF 2019, purtroppo conferma i rischi che già in autunno, in occasione della presentazione del Rapporto Svimez 2018, avevamo lanciato: la ‘grande frenata’ del Mezzogiorno, nel quadro di rallentamento e profonda incertezza della dinamica dell’economia nazionale. Con un’Italia che si ferma, infatti, secondo le nostre previsioni, dopo quattro anni di (sempre più debole) ripresa, malgrado l’impatto positivo di alcune politiche, al Sud torna il segno meno”.

Occupazione e redditi al Sud

L’allarme  – firmato Svimez, l’associazione per lo sviluppo dell’industria nel Mezzogiorno – è stato lanciato durante l’audizione sul DEF (Documento di Economia e Finanza) alle Commissioni Bilancio riunite di Senato e Camera. A parlare, il direttore Luca Bianchi, il presidente Adriano Giannola e il vice direttore Peppe Provenzano.
“Il dato di consuntivo del 2018, principalmente a causa dell’impatto dell’occupazione sui redditi, determina un rallentamento molto più accentuato nel Sud. E il 2019 inizia assai più in salita nel Mezzogiorno rispetto al resto del Paese. Il quadro Nord-Sud stimato dalla Svimez con il suo modello econometrico – hanno commentato – evidenzia un PIL tendenziale in modesto incremento nel Centro-Nord, +0,2%, mente nel Sud, anche alla luce dell’inversione di tendenza del mercato del lavoro del 2018, il PIL è previsto in riduzione di due decimi di punto”.

Gli effetti del Reddito di Cittadinanza

“Svimez ha stimato gli effetti territoriali dell’introduzione, dall’aprile 2019 del Reddito di Cittadinanza nelle due ripartizioni del Paese. L’impatto sul PIL appare di portata piuttosto modesta a livello nazionale, pari a 0,1 punto percentuale nel 2019. A livello territoriale, l’impatto risulta più alto nel Mezzogiorno rispetto al Centro-Nord, per effetto di una maggiore concentrazione dei beneficiari: 0,14% al Sud contro lo 0,07% nel Nord nel 2019 e 0,35% contro 0,14% nel 2020 e 2021”.

“Con riferimento agli investimenti – prosegue l’analisi – non è prevedibile, invece, una significativa accelerazione nel 2019, anche per i modesti effetti che possono avere nell’anno provvedimenti quali lo ‘Sblocca cantieri’ e il ‘Decreto crescita’, emanati in questi giorni. Alla luce di tali considerazioni, le previsioni per il 2019, tenendo conto dello scenario programmatico, sono: nel Mezzogiorno -0,06 di Pil programmatico, nel Centro-Nord +0,27″.

L’incertezza nel Sud

Il quadro di profonda incertezza pesa sul Mezzogiorno, dove i margini di intervento delle politiche per la sostenibilità finanziaria appaiono assai ristretti, in assenza di un deciso rilancio degli investimenti, gli unici capaci di attivare un moltiplicatore in grado di accelerare il tasso di crescita. “Colpisce, in questo quadro, la mancanza di una strategia specifica per il Mezzogiorno, proprio nell’anno in cui abbiamo salutato come una novità positiva l’attenzione dedicata dal Country Report della Commissione europea alla priorità di intervento sulla coesione economica, sociale e territoriale”.


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