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Sui voli Air India succede di tutto
16 Mag 2013 10:00

Il pilota non riesce più a tornare in cabina per il blocco della porta, costringendo il velivolo ad un atterraggio di emergenza.

È solo l’ultima di una serie di situazioni paradossali che hanno coinvolto negli ultimi anni il personale di Air India spingendo la Direzione generale dell’Aviazione Civile indiana (Dgca) a rivolgere un severo ammonimento al management della compagnia.

Il paradossale episodio, hanno rivelato i media a New Delhi, si è verificato lunedì su un volo partito dalla capitale e diretto nel sud, a Bangalore.

Quando cioé il comandante, ad un certo punto, ha affidato i comandi al suo vice e si allontanato per recarsi in bagno. Una operazione di routine che si è risolta in pochi minuti ma che si è trasformata in un allarme rosso allorché il pilota ha cercato di rientrare in cabina, ma non è riuscito a farlo perché la porta è rimasta inesorabilmente bloccata. Dopo aver tentato in tutti i modi per vari minuti di uscire dall’impasse, il comandante ha deciso di rompere gli indugi ed ha fatto chiedere alla torre di controllo di Lucknow una autorizzazione per un atterraggio di emergenza, che è avvenuto senza danni per i passeggeri.

Riparato il guasto il velivolo è poi ripartito per la sua destinazione finale. I giornali indiani, allibiti, hanno pubblicato in prima pagina la notizia, ricordando che dieci giorni fa, su un volo di Air India proveniente da Bangkok e diretto a New Delhi, i piloti hanno deciso ad un certo punto di trasferirsi a riposare in business class, lasciando sedute in cabina due hostess.

La grave infrazione sarebbe passata sotto silenzio se non vi fosse stata la denuncia di un altro membro dell’equipaggio che ha rivelato che ad un certo punto una delle hostess ha per caso disinnestato, anche se “brevemente”, il pilota automatico, facendo correre un grave rischio al velivolo. Ma in passato non sono mancati altri incidenti che hanno fatto rizzare i capelli in testa ai responsabili del traffico aereo indiano. Il più grave è stata la catastrofe del 22 maggio 2010, quando un aereo di Air India Express si è schiantato al suolo all’aeroporto di Bangalore causando la morte di 158 persone. Sei mesi dopo questo episodio, una commissione d’inchiesta ha rivelato, sulla base dell’ascolto delle ‘scatole nere’, che il pilota serbo Zlatko Glusica, ai comandi del velivolo, si era in realtà “addormentato”.

E solo quattro giorni dopo quella tragedia, ha rivelato in un rapporto la Dgca, un copilota di un aereo in viaggio fra Dubai e Pune ha toccato per sbaglio una leva mentre si aggiustava il sedile, facendo precipitare il suo Boeing 737-800 per 2.000 metri, costringendo soprattutto il comandante ad una serie di ardite manovre per rimetterlo in linea salvando passeggeri ed equipaggio.

Foto internet


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