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Tutti i numeri della corruzione e il record della Calabria
09 Ott 2014 05:41

78 inchieste di corruzione. 15 regioni coinvolte. 34 procure impegnate: 4 milioni e mezzo di italiani, in un solo triennio, sono stati nella feroce morsa delle tangenti.

Numeri mastodontici che continuano a crescere in maniera esponenziale ogni giorno, in Italia, confermati dai dati Eurobarometer, dai fatti omertosi e dalle storie tanto incredibili quanto reali che succedono.

La corruzione costa. Secondo la World Bank, nel mondo si pagano ogni anno più di 1.000 miliardi di dollari di tangenti e va sprecato, a causa della corruzione, circa il 3 per cento del Pil mondiale. Applicando questa percentuale all’Italia, si calcola che annualmente l’onere sui bilanci pubblici è nella misura di 50-60 miliardi di euro l’anno, come una vera e propria tassa immorale e occulta pagata con i soldi prelevati dalle tasche dei cittadini.

La corruzione non si ferma. Il peggioramento di un punto dell’indice di percezione della corruzione (Cpi) in un campione di Paesi determina una riduzione annua del prodotto interno lordo pari allo 0,39 per cento e del reddito pro capite pari allo 0,41 per cento e riduce la produttività del 4 per cento rispetto al prodotto interno lordo. Visto che l’Italia nel decennio 2001-2011 ha visto un crollo del proprio punteggio nel Cpi da 5,5 a 3,9, si stima una perdita di ricchezza causata dalla corruzione pari a circa 10 miliardi di euro annui in termini di prodotto interno lordo,  circa 170 euro annui di reddito pro capite ed  oltre il 6 per cento in termini di produttività.

Una situazione disastrosa e appesantita  dai danni politici, sociali e ambientali, nel panorama italiano logorato in ogni settore. Sempre più spesso, infatti, attività illegali come il traffico illecito di rifiuti o l’abusivismo edilizio, magari “rivestito” con il rilascio di concessioni illegittime, sono accompagnate da un sistematico ricorso alla corruzione di amministratori pubblici e rappresentanti politici, funzionari incaricati di rilasciare autorizzazioni o di effettuare controlli.

La corruzione politica è collegata alla mafia.

Questo il dato che si riafferma  senza troppi stupori nel 2014, che vede la Calabria nella prima voce della classifica nazionale per il numero di persone arrestate: 224 arresti solo nella Provincia calabrese, seguiti dai 210 in Piemonte, dai 154 in Toscana, dai 130 in Campania e dai 209 arresti in Lombardia dove sono state eseguite ben 15 inchieste, concentrate nella cosiddetta  “zona grigia”, l’élite fatta di colletti bianchi, tecnici compiacenti e politici corrotti.

La corruzione ammazza. I numeri parlano chiaro e riguardano maggiormente – come la chiamano Libera, Legambiente e AvvisoPubblico nel dossier “Corruzione, le cifre della tassa occulta che impoverisce ed inquina il paese” – la corruzione ambientale. Le inchieste hanno maggiormente identificato ricicli illegali dei rifiuti (dai traffici illeciti agli appalti per la raccolta e la gestione dei rifiuti fino alle bonifiche),  cicli illegali del cemento (dall’urbanistica alle lottizzazioni, dalle licenze edilizie agli appalti pubblici), oltre che visto autorizzazioni e realizzazioni di impianti eolici e fotovoltaici abusivi. Ma non solo:  la Transparency International ha, altresì, dimostrato una ‘forte correlazione tra il tasso di mortalità infantile e la diffusione della corruzione’ . Il rapporto causa-effetto tra tangenti e morti infantili è evidente, visto che la corruzione ridistribuisce nelle tasche di corrotti e corruttori quote di quei fondi che sarebbero altrimenti destinate a finanziare programmi di cura, assistenza e prevenzione della malattie.

Si parla di una Tangentopoli indefinita, distribuita omogeneamente su tutto il territorio nazionale e che continua a seminare vittime. A riguardo, la Commissione Europea, nel suo rapporto 2014 Anti-corruzione, ha stabilito che la corruzione costa all’economia europea 120 miliardi di euro ogni anno. Gli Stati membri della Ue hanno ottenuto “risultati differenti e – come gli organi di Governo hanno sottolineato– devono fare di più per prevenire e punire la corruzione”.


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