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No alla crisi di governo, sarebbe da irresponsabili. L’appello di Assarmatori
12 Lug 2022 15:11

“L’attuazione del Pnrr e la ripresa economica richiedono decisioni e non aperture di crisi. Il mondo armatoriale chiede uno sforzo a tutte le controparti istituzionali per superare ogni impasse e tornare a lavorare su temi concreti”. Stefano Messina, presidente di Assarmatori, mette un freno alla rissa della politica e lancia un appello affinchè la politica non scherzi col fuoco. La dichiarazione di Messina è arrivata in apertura del meeting 2022 di Assoarmatori, in corso a Roma presso il Parco dei Principi Grand Hotel.

Nel corso del suo intervento Messina ha chiesto di battersi per evitare gli impatti negativi, potenzialmente devastanti, che il trasporto marittimo italiano accuserebbe dal combinato disposto delle norme dettate dall’Imo e dal pacchetto Fit for 55 dell’Unione europea; di semplificare il quadro regolatorio del settore marittimo, liberandolo da regole dettate 80 anni fa e, anzi, mettendo al più presto in sicurezza il supporto dello Stato alle attività delle imprese italiane di navigazione; tutelare l’industria crocieristica italiana, e tutto il suo indotto anche in termini di occupazione, con particolare riguardo al ‘caso Venezia’; e, ancora, tenere in considerazione il know-how degli armatori in vista dell’aumento dell’import di gas naturale liquefatto.

Irresponsabile aprire una crisi di governo ora

“Siamo alle prese con un momento storico difficile, sfidante e al contempo anche ricco di opportunità- ha detto Messina- Il nostro settore fa i conti con due anni di pandemia e poi con le crescenti tensioni geopolitiche, a partire dal conflitto russo-ucraino, che hanno fatto deflagrare l’inflazione e causato cambiamenti radicali dello scenario mondiale. In tutto questo l’armamento fronteggia vecchie e nuove problematiche. Aprire una crisi di Governo in questo momento sarebbe irresponsabile”.

Tutelare i collegamenti insulari è un imperativo

“Le nostre imprese vogliono continuare a creare sviluppo e posti di lavoro- ha aggiunto Messina- e sono preoccupate per l’intempestività delle norme Imo e dell’Ue per la sostenibilità ambientale. Chiediamo al Governo di battersi nei negoziati finali fra Parlamento, Consiglio e Commissione per tutelare tutti i collegamenti insulari (nella specie anche per isole maggiori) e le autostrade del mare, che vanno promosse senza discriminazioni tra operatori, scongiurando gli effetti boomerang, ovvero il trasferimento modale inverso dal mare alla strada. Analoga preoccupazione viene espressa anche relativamente alla semplificazione normativa. Abbiamo bisogno- ha continuato Messina- di essere liberati da regole dettate 80 anni fa. Vogliamo competere ad armi pari con gli armatori, anche di Paesi membri della Ue, che battono bandiere di Stati che hanno reso efficiente il sistema del trasporto marittimo senza alcuna diminuzione di standard di sicurezza o di lavoro. Le nostre imprese attendono il completamento del processo legislativo necessario per adeguarsi a quanto chiesto dalla Commissione europea ormai due anni e mezzo fa, cioè di estendere i benefici del Registro Internazionale, strumento che ha garantito crescita e occupazione, anche nel caso in cui le imprese italiane operassero con navi registrate nei Paesi della Unione europea”.


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