';

Sud, si riparte dal trasporto marittimo: il Mediterraneo al centro della sfida globale
19 Lug 2021 09:25

  • Il report Italian Maritime Economy del Centro Studi SRM
  • Trasporti marittimi e logistica valgono circa il 12% del PIL globale
  • Pnrr, per le infrastrutture portuali, a budget ci sono 3,8 miliardi

Lo sviluppo dell’economia del Mezzogiorno deve guardare al mare. Soltanto rafforzando i traffici marittimi e potenziando le reti portuali del Sud sarà possibile rendere competitiva e attraente l’economia di quei territori. E’ la sintesi “politica” del Rapporto “Italian Maritime Economy 2021″, realizzato dal Centro Studi “SRM” del Gruppo Intesa Sanpaolo. Il documento analizza lo stato di salute dell’economia marittima nel nostro paese alla luce della pandemia e delle tensioni geopolitiche. La ricerca è stata realizzata in collaborazione con le Università di Amburgo e di Anversa e dello Shanghai International Shipping Institute. Il report cerca di delinere per la ripresa in uno scenario post-pandemia, e individua le sfide che ci attendono in termini di competitività, sostenibilità e opportunità da cogliere.

Per Massimo Deandreis, direttore generale di SRM, “La ricerca mostra gli impatti della pandemia sul settore marittimo con particolare riferimento al Mediterraneo ed evidenzia come si sono modificati gli scenari: aumento dei noli, porti congestionati, oscillazioni del prezzo delle materie prime e forte spinta verso la sostenibilità. Fattori che hanno reso le analisi e lo studio delle dinamiche del mare molto complesse. Emerge come sia in corso un processo di regionalizzazione della globalizzazione e del commercio mondiale in cui il Mediterraneo si trova ad essere il punto di congiunzione tra 4 aree (Asia, Africa, UE e Nafta) sempre più in competizione tra loro”.

Import-export via mare vale più di 200 miliardi

Il trasporto marittimo continua a rappresentare il principale “veicolo” dello sviluppo del commercio internazionale: il 90% delle merci viaggia via mare. I trasporti marittimi e la logistica valgono circa il 12% del PIL globale. La componente internazionale del trasporto marittimo è stata sempre rilevante per il Sistema Italia. Nel 2020 il valore degli scambi commerciali via mare dell’Italia è stato pari a oltre 206 miliardi di euro, registrando un -17% sul 2019. Arrivano già segni di ripresa: nel primo trimestre 2021, l’import export via mare ha registrato un +3%.

L’economia marittima è un asset strategico soprattutto per il Sud: i porti del Mezzogiorno movimentano più di 200 milioni di tonnellate di merci l’anno (207 milioni di tonnellate nel 2020) per un volume che rappresenta il 47% del totale sul traffico italiano. Il Sud ha mostrato una maggiore resilienza durante la pandemia: il calo dei porti meridionali è stato del -3,4% contro il -10% circa dell’Italia. Gli hub portuali sono il principale sbocco per le imprese del Mezzogiorno: le imprese del Sud utilizzano, nei loro rapporti import-export la via marittima in modo più intenso del resto del Paese. Il 57% dell’interscambio del Sud avviene via mare (per un valore di 42 miliardi di euro) contro il 33% del dato Italia.

Dal Pnrr 3,8 miliardi per le infrastrutture portuali italiane

Integrare le Zes con le infrastrutture portuali è la chiave critica di successo per la crescita del Sud. In questa ottica, spiega il report, sarà fondamentale l’utilizzo dei fondi del PNRR per le infrastrutture portuali. Nel piano presentato dal governo all’Unione Europea sono previsti investimenti pari a oltre 3,8 miliardi di euro. Decisiva sarà la modalità con cui verranno utilizzate quelle risorse. Lo studio di SRM indica quattro linee operative su cui modellare la spesa dei fondi PNNR, sviluppo sostenibile,resilienza e della digitalizzazione e investimenti in GNL e idrogeno.

Il Mediterraneo di nuovo centrale sul piano geostrategico

Sul piano geostrategico, il Mediterreneo tornerà ad essere un luogo centrale di dominio. La rinascita mediterranea è una conseguenza diretta della ridefinizione di alcune supply chain. Alcune filiere torneranno a radicarsi in Europa e questo favorire ulteriormente la crescita del trasporto marittimo a corto raggio, per il quale il Mediterraneo ha già una posizione di leadership in ambito europeo.

Per il 2021 si stima un aumento del 4,2% dei volumi di traffico marittimo che raggiungeranno 12 miliardi di tonnellate, superiori ai livelli pre-Covid-19; per il 2022 le stime parlano di un ulteriore incremento del 3,1%. Per il 2025 la movimentazione container a livello mondiale crescerà a ritmi del 4,8% medio annuo e raggiungerà 1 miliardo di TEU (Europa +3,9%, Africa +4,9%, Far East +5,3%, Middle East +4% e Nord America +3,6%).


Dalla stessa categoria

Lascia un commento