';

Il #convento chiude per #crisi
15 Ott 2015 06:17

Nel 1612 il vescovo di Lagonegro Nicola Molinari, fece arrivare in paese i frati cappuccini con la costruzione di un complesso monumentale. Dopo quattro secoli l’ultimo dei cappuccini rimasti, il priore Salvatore Mancino, ha lasciato il convento San Francesco ed il movimeto ecclesiastico scompare dal luogo.

Il motivo? Chiusura per crisi.

Si perchè di questi tempi: con il pagamento dell’Imu sugli edifici scolastici non utilizzati per funzioni religiose e le ristrutturazioni d’organico, le “spending review” valgono anche per i monaci. Se poi aggiungiamo le crisi di vocazioni, il quadro è completo.

Così, l’ultimo frate lascia ed il convento chiude. Si parte per Lauria, il centro che accoglierà tutti i monaci richiamati dai vari paesi limitrofi.

Quindi, ristrettezze finanziarie con conseguente necessità di razionalizzare la presenza sul territorio.

Ma nell’ambito del rispetto delle autorità religiose, i fedeli di Lagonegro non hanno accettato di subire questa privazione. L’affezione verso i monaci è stata sempre molto alta. Un movimento, quello dei Cappuccini, che ha dato sempre un grande impulso religioso, sopratutto nei giovani.

Quindi, hanno organizato varie fiaccolate di solidarietà e “protesta”. Ed il 4 ottobre, in occasione della celebrazione di San Francesco, hanno organizzato una festa in onore di Padre Salvatore, una festa che è terminata con i fuochi d’artificio.

Un addio sentito, una storia del sud. Dove anche i conventi chiudono.


Dalla stessa categoria

Lascia un commento