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Alta velocità Salerno – Reggio Calabria, il progetto costerà 22,8 miliardi
16 Ott 2021 07:31

  • Sette lotti di progettazione per 445 chilometri di linea ad alta velocità
  • Rfi attende decisioni sullo Stretto di Messina per i lotti fino a Villa San Giovanni
  • I treni collegheranno Roma a Reggio Calabria in 3 ore e 40 minuti

Costerà 22,8 miliardi di euro la nuova linea ad alta velocità per collegare Salerno e Reggio Calabria. E’ questa la stima fornita dall’Ad di Rfi, Vera Fiorani nel corso del webinar organizzato dal Forum “Diseguaglienze e diversità”. La valutazione coincide con quanto comunicato da Rfi al Parlamento nel corso di un’audizione dello scorso mese di febbraio. Il progetto si articola 445 km di linea ferroviaria. L’impatto sui tempi di percorrenza è notevole. La linea offre benefici in termini di riduzione dei tempi anche alle altre arterie su linea ferrata che coincidono con quella tratta appoggiata sulla costa tirrenica. Per muoversi in treno da Roma a Reggio Calabria saranno sufficienti 3 ore e 40 minuti. Per comprendere quanto ampia sia la forbice del vantaggio, basta pensare che l’attuale tempo di percorrenza tra Salerno e Reggio Calabria (senza contare, quindi, il tratto tra Roma e Salerno) è stimato da RFI in cinque ore, con sette fermate intermedie, quelle strettamente necessarie all’esercizio commerciale.

Sette lotti funzionali

Il nuovo progetto si divide in sette lotti funzionali. Ma soltanto 4 sono ritenuti in questo momento prioritari: Battipaglia-Praja a Mare-Ajeta-Tortora (lotto 1), Praja a Mare-Ajeta-Tortora-Tarsia (lotto 2), Tarsia-Montalto (lotto 3) e Montalto-Lamezia Terme (lotto 4). L’alta velocità, quindi, in questo momento si ferma a Lamezia Terme. I tre lotti considerati non prioritari sono il “Cosenza loc. Montalto-Lamezia Terme”, il  “Lamezia Terme-Gioia Tauro” e il Gioia Tauro-Reggio Calabria. Inutile girarci intorno: sono i tratti che parlano la lingua del Ponte sullo Stretto di Messina. Senza l’attraversamento stabile dello Stretto di Messina – il concetto utilizzato dal Ministro delle Infrastrutture Enrico Giovannni per non citare il termine Ponte – difficilmente Rfi affronterà la sfida di portare l’alta velocità ferroviaria sin sulla punta dello Stivale.

Progettazione a ritmo serrato

Rfi intende procedere a ritmo serrato. I progetti di fattibilità dei primi due lotti dei sette complessivi della linea ad alta velocità Salerno-Reggio Calabria saranno ultimati entro fine 2021. Per gli altri lotti, invece, se ne parla a giugno del 2022.  La Salerno-Reggio Calabria rientra tra le opere che seguiranno le procedure semplificate previste dal Decreto Semplificazioni.

I lotti previsti

I sette lotti previsti sono: il primo da Salerno a Battipaglia, il secondo da Battipaglia a Praia, il terzo da Praia a Tarsia, il quarto da Tarsia a Cosenza, il quinto da Cosenza a Lamezia Terme il sesto da Lamezia Terme a Gioia Tauro il settimo da Gioia Tauro a Reggio Calabria.

  • Salerno-Battipaglia (40 km – 2,5 miliardi di euro)
  • Battipaglia-Praia (127 km – 6,1 miliardi di euro)
  • Praia-Tarsia (58 km – 3,9 miliardi di euro)
  • Tarsia-Cosenza loc. Montalto (30 km – 1 miliardo di euro)
  • Cosenza loc. Montalto-Lamezia Terme (66 km – 3.2 miliardi di euro)
  • Lamezia Terme-Gioia Tauro (79 km – 3.2 miliardi di euro)
  • Gioia Tauro-Reggio Calabria (45 km – 2.9 miliardi di euro)

Giovannini: “Non solo alta velocità”

Al webinar organizzato dal Forum Diseguaglianze e diversità ha partecipato anche il Ministro delle Infrastrutture Enrico Giovannini.  Il Ministro ha preferito concentrare il suo intervento su una visione d’insieme: “Abbiamo una visione di sviluppo complessivo, il Pnrr non è solo alta velocità ma è un investimento sul Mezzogiorno che riguarda tanti altri aspetti. Stiamo infatti anche conducendo una battaglia a livello europeo per ottenere il corridoio Adriatico. L’alta velocità è una filosofia che non si ottiene mettendo fermate su tutti i luoghi. Dobbiamo discutere di visione trasportistica, serve la velocizzazione della rete nel suo complesso, non c’è alta velocità se il treno si ferma ogni 30 km. Il sistema porta una serie di servizi che producono un cambiamento strutturale delle preferenze dei consumatori e delle imprese verso il Sud Italia”.


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