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Il piano per l’attraversamento dinamico dello Stretto
08 Mar 2022 09:09

Non solo la presentazione di una nuova nave green ma anche un piano strategico per potenziare e migliorare, anche dal punto di vista della sostenibilità ambientale, l’attraversamento dinamico dello Stretto di Messina (per il quale sono stati previsti complessivi 510 milioni di euro dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza – Pnrr, dal Piano Nazionale Complementare – Pnc e altri fondi nazionali).

Iginia, la nave green

Ieri, al porto di Messina, alla presenza del ministro delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili, Enrico Giovannini, dell’amministratrice delegata di Rete Ferroviaria italiana (Rfi), Vera Fiorani, e delle autorità locali è stata inaugurata la nave ‘Iginia’ della flotta di Rfi che, con un investimento di 7 milioni di euro del Pnrr, è stata dotata di propulsione green. La nave Iginia è dotata di batterie che si ricaricano tramite pannelli solari o tramite la presa di terra, una tecnologia che offre il massimo della sostenibilità dal punto di vista ambientale, garantendo zero emissioni di anidride carbonica e di gas serra in porto e nelle manovre di entrata e uscita. La nuova nave sostituisce la vecchia nave Villa del 1983 sulla rotta Messina-Villa San Giovanni per il trasporto di treni passeggeri e treni merci. 

Attraversamento sostenibile dello Stretto

“L’inaugurazione della nave Iginia è la dimostrazione che il piano delle iniziative finanziate dal governo per migliorare in tempi brevi l’attraversamento dinamico dello Stretto di Messina, con effetti positivi sul benessere dei cittadini e la competitività delle imprese, era realistico” dichiara il Ministro Giovannini. “Il piano per migliorare i servizi, favorendo la transizione ecologica della mobilità marittima, è articolato in numerosi interventi che vanno dalla riqualificazione delle stazioni ferroviarie, degli approdi e delle stazioni marittime al miglioramento dell’accessibilità stradale ai porti. Già dalla prossima estate, grazie all’uso di battere elettriche, il tempo di attraversamento dei treni verrà ridotta da due ore a un’ora”. 

Il Sottosegretario al Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili, Giancarlo Cancelleri, presente all’inaugurazione, sottolinea che “la nuova nave di Rfi soddisfa ogni carattere di sostenibilità. Opererà nel servizio pubblico del trasporto marittimo dello Stretto di Messina potenziando la flotta già in servizio fra Sicilia e Calabria. C’è tanta attenzione per il Sud e per la Sicilia da parte del Governo. Sono tantissimi – aggiunge il Sottosegretario – i progetti per migliorare l’isola sul piano infrastrutturale e della mobilità, molti di questi richiedono ancora studi e sviluppi nel tempo, per questo è necessario comunque operare azioni concrete subito. Migliorare il servizio di traghettamento con una nuova nave all’insegna della sostenibilità è un passo nel grande progetto per il rilancio del Sud di questo governo”.

Il piano per il naviglio per il trasbordo ferroviario

L’ibridizzazione della nave Iginia rientra nel programma di riqualificazione del naviglio per il trasbordo ferroviario che prevede interventi di adeguamento ibrido su altre due navi e la realizzazione di infrastrutture a terra per la ricarica, con un investimento complessivo di 20 milioni di euro, finanziato dal Pnc. Per migliorare il servizio di trasporto veloce dei passeggeri sullo Stretto di Messina è poi previsto l’acquisto da parte di Rfi, con il finanziamento di 60 milioni di euro del Pnc, di tre mezzi navali di nuova generazione a propulsione NLG/elettrica che consentiranno di ridurre in misura significativa le emissioni inquinanti e il rinnovo delle flotte navali private adibite all’attraversamento (per quest’ultimo intervento saranno erogati contributi a soggetti selezionati tramite bando). Dalla prossima estate entreranno in esercizio i primi treni dotati di batterie che consentiranno di velocizzare le manovre di carico e scarico, oltre che di eliminare la trazione diesel inquinante. Con l’impiego di treni con le batterie autonome saranno dimezzati i tempi di attraversamento da circa due ore a poco più di un’ora. 

Riqualificazione delle stazioni

Nel piano per migliorare l’attraversamento dinamico dello Stretto è prevista anche la riqualificazione delle stazioni ferroviarie di Messina, Reggio Calabria e Villa San Giovanni dove saranno realizzati interventi per il miglioramento dell’accessibilità, l’inserimento di nuovi ascensori, la creazione di spazi di accoglienza e percorsi accessibili di transito per favorire i collegamenti tra banchine ferroviarie e imbarchi delle navi. Parallelamente, l’Autorità di Sistema Portuale dello Stretto ha avviato il progetto “Stretto Green”, che prevede la realizzazione di un deposito costiero di LNG e l’elettrificazione delle banchine per l’attivazione del cold ironing nei porti di Messina, Milazzo, Reggio Calabria e Villa San Giovanni, per un investimento complessivo di 50 milioni di euro, che consentirà alle navi di spegnere i motori diesel mentre sono in banchina.

Le infrastrutture in Calabria e Sicilia

Gli investimenti per migliorare l’attraversamento dello Stretto fanno parte degli interventi di potenziamento e miglioramento delle infrastrutture e della mobilità che riguarderanno la Calabria e la Sicilia. Nel complesso (considerando l’insieme delle risorse del Pnrr, del Pnc, dell’ultima Legge di Bilancio e dell’anticipazione del Fondo Sviluppo e Coesione), su un totale di investimenti del Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili previsti nei prossimi anni pari a circa 104 miliardi di euro, per la Calabria gli investimenti ammontano a quasi 7 miliardi di euro, una cifra analoga a quella destinata alla Sicilia. Tali interventi comprendono quelli per l’alta velocità (Palermo-Catania-Messina e Salerno-Reggio Calabria), le ferrovie regionali e i porti, il rinnovo del parco autobus per il trasporto pubblico locale, il potenziamento della mobilità ciclistica, il rafforzamento delle Zone economiche speciali (Zes), il miglioramento di strade provinciali, ponti e viadotti, l’edilizia residenziale pubblica e la rigenerazione urbana.

Caratteristiche della nave Iginia

La nave Iginia – costruita dall’Associazione Temporanea d’Imprese composta dalla mandataria T. Mariotti S.p.A. e dalla mandante Officine Meccaniche Navali e Fonderie San Giorgio del Porto S.p.A. – offrirà servizi per il trasporto di treni, passeggeri e merci tra Messina e Villa San Giovanni. L’investimento economico è di 57 milioni di euro, 7 dei quali finanziati dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) per la tecnologia Green, la cui implementazione – come da programma – sarà avviata a partire dal prossimo mese di novembre. Iginia è Green non solo per il sistema di propulsione, garantito anche da due pacchi di batterie ricaricate dai pannelli solari già installati sulla nave o dalle prese di terra presenti nelle invasature; a bordo sono presenti anche innovativi impianti di trattamento delle acque di sentina e delle acque nere, per garantire una più efficace riduzione delle emissioni inquinanti. Tecnologie che permettono zero emissioni di CO2 e gas serra, sia in porto che nelle manovre di entrata e di uscita. Iginia ha ottenuto la certificazione “Green Plus” – il massimo attestato nel campo della sostenibilità – dal Registro Italiano Navale, a conferma dell’impegno del Gruppo FS per l’ambiente. Altamente tecnologiche e prestazionali sono anche le caratteristiche tecniche. Il sistema di governo è garantito da tre motori principali e tre propulsori azimutali a passo variabile, mentre due eliche trasversali ne consentono la massima manovrabilità. Dalla celata di prora, attraverso il ponte mobile, sono effettuate tutte le operazioni di carico/scarico di carrozze e carri ferroviari; gli eventuali mezzi gommati, invece, accedono al ponte di carico dal portellone di poppa e da quello laterale, oltre che dalla celata di prora. Lunga 147 metri e larga 19, ha una capacità massima pari a 27 carri ferroviari su 4 binari. Può ospitare 700 persone, compreso l’equipaggio. Massimo comfort anche per gli spazi interni, con un salone principale con sala bar da 339 posti a sedere, di cui 29 postazioni dedicate alle persone a mobilità ridotta, 7 postazioni per carrozzelle, 101 i posti a sedere nel salone di poppa e 198 nel salone aperto all’esterno. Iginia potenzia la flotta RFI di navi fra Messina e Villa San Giovanni, assieme alla gemella Messina, a Villa, Scilla e alle navi della controllata Bluferries: Sikania, inaugurata lo scorso anno, la gemella Trinacria, in servizio dal 2018, Enotria, Fata Morgana e Riace.

Il porto di Gioia Tauro

“Il governo nazionale crede nello sviluppo del porto e delle attività del retroporto. Il porto di Gioia Tauro è un’eccellenza che si inquadra nella strategia complessiva di integrare la logistica nazionale con quella europea”.  Il Ministro delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili, Enrico Giovannini, in visita ieri al porto di Gioia Tauro, ne ha sottolineato l’importanza per lo sviluppo della Sicilia e di tutto il Paese. Il Ministro, accompagnato dal Presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, dal sindaco di Gioia Tauro, Aldo Alessio, dal Presidente dell’Autorità di Sistema Portuale dei Mari Tirreno Meridionale e Ionio, Andrea Agostinelli, e dai rappresentanti delle autorità locali, ha visitato i terminal operativi, il gateway ferroviario e il cantiere Fincosit finanziato con le risorse del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr). “Gioia Tauro è una realtà straordinaria, unica – ha aggiunto il Ministro – che può diventare motore di cambiamento non solo per il trasporto marittimo, ma anche per tutte le attività economiche collegate. Abbiamo bisogno di investire in questa direzione”. Con il Pnrr e gli altri fondi nazionali il Mims investirà in Calabria, nei prossimi 10 anni, circa 7 miliardi di euro. “Oltre all’alta velocità ferroviaria, le risorse saranno destinate al potenziamento dei porti, alla Statale Jonica e ad altri interventi – ha concluso il Ministro Giovannini – che consentiranno alla regione di fare un salto di qualità”. Per quanto riguarda il potenziamento della strada statale SS106 Ionica il Ministro ha ricordato l’investimento di 200 milioni di euro previsto grazie all’anticipazione del Fondo Sviluppo e Coesione, risorse che serviranno a avviare i lavori fino a Crotone. Con Anas si stanno valutando i passi successivi. 


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