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Ischia, il terremoto dimenticato. A 4 anni dal sisma, soltanto una montagna di carte
12 Ago 2021 07:58

  • L’annuncio della Regione Campania per il via al “Piano di Ricostruzione”
  • Il sisma colpì tre comuni dell’isola il 21 agosto del 2017
  • Il primo intervento post terremoto per Ischia venne previsto col Decreto Genova del 2018

“Piano per la ricostruzione di Ischia”. E’ un obiettivo del governo guidato da Mario Draghi. Per raggiungerlo ha affidato le competenze alla Regione Campania. Tutto risolto? No. Perché siamo nella terra della sceneggiata napoletana, genere teatrale che alterna il canto alla recitazione e si presta a repentini colpi di scena e finali a sorpresa. Si dovrebbe gioire per la nota con cui la vicepresidenza della Campania ha annunciato che ”il gruppo di progettazione, incardinato presso la Direzione Generale di Governo del Territorio ha completato un articolato lavoro di predisposizione e aggiornamento del quadro conoscitivo e di elaborazione della proposta di perimetrazione ai fini dell’attività di ricostruzione nei territori e nelle aree danneggiate dagli eventi sismici”. Dietro questa incomprensibile formuletta burocratica si cela un piccolo passettino in avanti per ricostruire i tre comuni dell’Isola di Ischia colpiti dal terremoto del 21 agosto 2017: Casamicciola Terme, Forio e Lacco Ameno. Una storia che però ha il sapore dell’abusivismo e dell’inerzia.

Il terremoto del 21 agosto 2017

Riannodiamo i fili del tempo e vediamo di capire cosa sia successo. Nella sera del 21 agosto di quattro anni fa, Ischia viene colpita da una scossa del quarto grado della scala Richter.  Il bilancio finale sarà di due vittime e quasi tremila sfollati. Non è stato un big one, ma un evento tellurico di media intensità. Un terremoto di quell’intensità media colpisce duramente e fa danni soltanto se la mano dell’uomo ha lavorato in quel territorio nel segno dell’incuria, dell’abusivismo e del cemento selvaggio. Era andata proprio così. A partire dagli anni Settanta, con il boom del turismo, parte la corsa al mattone. Si costruisce dappertutto e comunque, senza freni. A metà degli anni Ottanta, quando a Palazzo Chigi siede Bettino Craxi, le richieste di sanatoria e condono edilizio pioveranno come grandine sui tavoli del Ministero delle Finanze. E dire che Ischia e i comuni colpiti dal terremoto del 2017, sono una zona ad alto rischio sismico. Casamicciola Terme venne distrutta nel 1883 da un violento terremoto di magnitudo 5.8. I danni furono notevoli e si registrarono più di 2000 vittime. Dal 1935 Casamicciola Terme è classificata come zona sismica di seconda categoria.

Il primo intervento per Ischia soltanto nel 2018, dopo il crollo del Ponte Morandi

Dopo il terremoto del 2017, cosa successe? Nulla, per più di un anno nulla, nessuno sapeva che risposte dare agli sfollati di Ischia. La macchina della ricostruzione era già in affanno per i danni delle ondate sismiche che avevano colpito le Marche tra l’estate del 2016 e il gennaio del 2017. Di quel piccolo terremoto ad Ischia si erano dimenticati un po’ tutti.

Per il primo provvedimento a favore dei terremotati di Ischia si dovrà attendere l’ennesima catastrofe nazionale. Alla vigilia del ferragosto del 2018, il mondo intero guarda a Genova e al Ponte del viadotto Polcevera che collassa strappando la vita a 43 persone. Poco più di un mese dopo, il 28 settembre, viene approvato il Decreto Genova.  Si prevede, finalmente, anche lo stanziamento di circa 60 milioni di euro per la ricostruzione ad Ischia.

Ma per mettere mano alla ricostruzioni bisogna stabilire chi sia il responsabile. Partirà il solito balletto di competenze, con la creazione di un Commissario Straordinario che non si sa se debba rispondere alla Presidenza del Consiglio dei Ministri o alla Regione Campania. Nel 2019, a qualcuno viene in mente di affiancare Invitalia al Commissario straordinario. Risultati concreti per Ischia, però, prossimi allo zero. Con la fine della stagione del governo Conte, la catena di comando viene nuovamente spostata. Adesso tocca alla Regione Campania monitorare le attività. Così, a quattro anni di distanza dal terremoto, arriva finalmente “un articolato lavoro di predisposizione e aggiornamento del quadro conoscitivo e di elaborazione della proposta di perimetrazione ai fini dell’attività di ricostruzione nei territori e nelle aree danneggiate dagli eventi sismici”.


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