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Zonin, l’imprenditore del nord innamorato del Sud. “Abbiamo deciso di investire qui”
24 Set 2013 08:54

In provincia di Brindisi, Masseria Altemura è una delle dieci tenute in cui vengono prodotti i vini della Casa Vinicola Zonin. Domenico Zonin (vicentino), vice presidente della Casa Vinicola Zonin e presidente, dallo scorso febbraio, della Confederazione italiana della vite e del vino, ha partecipato personalmente alla vendemmia tra i vitigni salentini.

«La cantina, realizzata con nuove tecnologie, si sviluppa su una superficie di duemila metri quadrati – racconta – con una capienza complessiva di diecimila ettolitri. Esiste anche un’area attrezzata in cui le uve vengono disparate e pressate sofficemente; qui fermentano i mosti in contenitori d’acciaio a temperature controllate per non alterare né gli aromi né il sapore.

Per la produzione del vino Fiano, unica varietà a bacca bianca, si utilizza invece una pressa di ultima generazione che lavora in atmosfera controllata preservando il mosto da eventuali ossidazioni precoci. Le tecniche sono quelle adottate anche negli altri 2mila ettari che abbiamo, sparsi in sette regioni d’Italia: vengono eseguite lunghe macerazioni e nella cantina di affinamento, che ha una capienza di mille ettolitri, i vini rossi maturano silenziosamente in preziose botti di rovere di Slavonia da 60 ettolitri e in tonneaux da 350 litri di rovere francese di Allier.

Una struttura che si completa con carparo, chianche, tufo e pietra bianca oltre che con gli affreschi della piccola cappella templare». «Negli ultimi anni abbiamo deciso di investire nel Sud Italia: Puglia e Sicilia. Fare azienda al Sud ci era stato detto che era più difficile rispetto al Nord ma soprattutto in Puglia non abbiamo riscontrato difficoltà particolari.

Anzi, abbiamo trovato grande disponibilità. La scelta non è stata dettata soltanto dalle potenzialità del mercato che, inevitabilmente, ci ha spinto a seguire il trend crescente del Primitivo di Manduria. In realtà, mio padre ha spesso ammesso che il suo è stato amore al primo sguardo. Questi posti raccontano il Salento che volevamo vivere e contribuire a sviluppare.

La nostra azienda non è solo parte di una società, è anche un modo per far sviluppare questo territorio. Non è un caso se abbiamo scelto dipendenti che sono tutti del posto e che collaborano a un progetto ancora più grande».

E continua: «Qui ci sono enormi potenzialità, qualità uniche e, finalmente, anche un certo interesse. Ora bisogna sfruttare tutto questo nel modo giusto, superare certe asperità, credere ed investire affinchè l’interesse del settore turistico sia supportato».


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