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Francesco in Calabria, l’occasione della svolta
21 Giu 2014 09:07

La visita di Papa Francesco in terra di Calabria, tocca un momento apicale della storia di tale regione.

La forza carismatica e spirituale di quest’uomo, scelto per guidare una Santa Romana Chiesa in crisi, viene investita come momento di svolta di una terra martoriata da un potente anti-stato.

Francesco ha la potenzialità di cambiare il corso della storia. Le sue parole ed i suoi gesti, in un luogo misconosciuto ai più, depositario di alta carica simbolica, perché teatro di una strage che vede coinvolto il sangue di un bambino, avranno la dimensione di un’occasione di catarsi. Forse unica.

I calabresi vessati dall’antistato, avranno l’impulso di sentirsi comunità che può ribellarsi ed opporsi a ciò che per secoli, è stato letto come ineluttabile.

La Calabria non è più quella terra conservatrice delle truppe Sanfediste, che marciarono su Napoli durante i moti della Rivoluzione Partenopea. Contadini ignari misti a briganti, che stroncarono un alto momento culturale di cambiamento, convinti di salvare la Chiesa in pericolo.

In questa circostanza c’è un popolo maturo e sofferente, in attesa di una parola liberatoria di svolta, per dismettere perentoriamente codici comportamentali che hanno dato la sensazione palliativa della difesa da un nemico invasore, ma che hanno finito per strozzare una società e un’economia.

Francesco è consapevole dell’alto valore della sua visita e della potenzialità delle sue parole. E la scelta di Cassano allo Ionio ha un doppio valore.

La Calabria, per cambiare, deve partire dai suoi meandri, dal suo ventre.

La barbara, quanto lucida uccisione di un bambino, con un colpo di pistola alla nuca, è la molla per i calabresi di dire basta. Perché sanno di non essere più soli.

C’è un’entità spirituale, strumentalizzata dalle n’drine nei suoi riti, che farà da spartiacque, facendosi carico di una grossa responsabilità.

Lo stesso Stato che combatte, sentirà al suo fianco una forza superiore ed inarrestabile. E’ dai tempi di Carlo Magno, che si è capiti la potenza dell’investitura che una forza divina può rappresentare per l’esercizio del potere.

Forza Francesco. Forza Calabria.


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