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E gli aquilani continuano a pagare le bollette per le case terremotate
31 Ott 2013 09:28

Sui social network gli aquilani scrivono insulti diretti all’Enel. Come mai? Lo spiega bene una di loro: “Ora vi racconto cosa fa l’Enel agli aquilani sfollati. Pretende che vengano pagate bollette salatissime per le case inagibili dal 6 aprile 2009, quelle crollate, anche quelle in zona rossa, con consumi, ovviamente, mai effettuati. Se l’utente, stanco di doversi sobbarcare a file estenuanti, per dimostrare di non doverle pagare, e di essere continuamente mandato da un impiegato all’altro, sempre diverso, di dover sempre spiegare le sue ragioni e non vederle riconosciute nei fatti, decide di non pagare e fregarsene, gli viene tagliata la corrente elettrica nella casa temporanea nella quale dimora, sfollato“.

E così capita che “Stai per cucinare e ti accorgi che il gas non funziona. Vai a controllare il contatore e vedi che ti hanno interrotto la fornitura di gas per una bolletta del 2011 dove manca metà importo, ma il bello non è questo…è che questa bolletta è di VIA SAN MARCIANO (ZONA NON ROSSA, ma ROSSISSIMA) dove dal 6 Aprile 2009 non c’è più nessuno” scrive un’altra aquilana. Paolo esasperato scrive che potrebbe addirittura incatenarsi davanti agli uffici dell’Enel perché “Dopo 212 bollette, un distacco, lettere, fax, 87 telefonate al numero verde, due raccomandate RR, 5 mattine passate nei loro uffici, continue rassicurazioni che il problema era risolto, ieri mi hanno inviato un sms minatorio in cui mi si chiedeva di pagare 975€ di consumi (ovviamente mai fatti) dello studio di via Garibaldi 72, crollato il 6 aprile, altrimenti avrebbero staccato la luce al progetto C.A.S.E. dove sta mamma (intestato a me). Sembra un incubo.”

Lo è. Un incubo, che dura dall’inizio del 2010 quando cominciammo a ricevere bollette pazze per le case dove non abitavamo più .

Le persone che abitano altrove perché la loro casa è inagibile e spesso anche pericolosa, pagano ovviamente tutti i consumi, quindi a tutti piacerebbe sapere quanto sia “legale” quello che l’Enel sta facendo.

Insomma la zona rossa, invalicabile, vuota, pericolosa, piena di erbacce a qualcuno costa anche molto cara.

Nel frattempo l’ufficio Assistenza alla popolazione ha elaborato i dati aggiornati al 29 ottobre sui beneficiari delle varie forme di sostegno in seguito al terremoto del 6 aprile 2009: le persone che vivono nel Progetto Case sono 11.913 di cui 2.471 dimorano nei Map (moduli abitativi provvisori) e 460 negli appartamenti del Fondo immobiliare. In 358 vivono in case in affitto concordato e 5.476 persone percepiscono il contributo di autonoma sistemazione.
Più di 20.000 persone ancora senza casa, ma con le “relative” bollette.


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