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E’ la ‘ndrangheta che porta la statua in processione
17 Lug 2014 08:52

Non c’è pace in Calabria per i rischi di infiltrazione degli uomini delle cosche della ‘ndrangheta nelle processioni e nei riti religiosi. L’ultimo episodio in ordine di tempo è quello accaduto a Vibo Valentia dove è stata annullata la processione della Madonna del Carmine che si sarebbe dovuta svolgere ieri sera.

La decisione è stata presa dopo la riunione del comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica che aveva sollevato obiezioni su alcuni portatori della statua della Madonna. Alle forze dell’ordine è giunto un elenco dei portatori della statua consegnato direttamente dai responsabili della Confraternita.

In quell’elenco è emersa, secondo le forze dell’ordine, la presenza di alcune persone ritenute vicine alla cosca della ‘ndrangheta dei Lo Bianco e quindi il Prefetto di Vibo Valentia Giovanni Bruno, ha convocato una riunione del comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica alla presenza delle autorità religiose interessate alla processione. Durante l’incontro è stato proposto di posizionare la statua su un camion con alla guida un volontario della protezione civile. A questo punto le autorità religiose hanno deciso di annullare completamente la processione.

Ieri nella piazzetta del Carmine si sono svolti i festeggiamenti musicali, ed era stato indicato su un manifesto anche il lungo percorso della processione. Stasera, nella chiesa della Madonna del Carmine, il parroco don Bruno Cannatelli, ha celebrato la messa al termine della quale ha spiegato le motivazioni che hanno portato ad annullare la processione. “Abbiamo fornito i nomi dei portatori della statua – ha detto don Bruno – ma noi non siamo investigatori per individuare i buoni o i cattivi“.

Tra le persone presenti alla messa, c’era visibilmente una delusione palpabile ma comunque composta per la mancata processione. La provincia vibonese non è nuova a vicende sul fronte dello svolgimento delle processioni. In occasione della Pasqua c’erano state polemiche nel comune di Sant’Onofrio per la decisione di far portare le statue ai volontari della protezione civile. La decisione presa a Vibo Valentia arriva a distanza di quattordici giorni dalla processione di Oppido Mamertina con l’inchino davanti la casa di un anziano boss ergastolano ai domiciliari per motivi di salute. Dopo la vicenda di Oppido, la Dda di Reggio Calabria ha avviato diversi fascicoli d’indagine su fatti analoghi.

Il Procuratore di Reggio Calabria, Federico Cafiero de Raho, ha lanciato un monito perché il “ruolo dei sacerdoti è fondamentale. Loro devono osservare la regola del Vangelo, prendere ad esempio Gesù ed isolare la ‘ndrangheta“. E nella diocesi di Oppido il Vescovo, mons. Franco Milito, ha deciso di sospendere tutte le processioni in vista delle decisioni che saranno prese domani nel corso della conferenza episcopale calabra che si riunirà a Paola. Da Catanzaro intanto l’arcivescovo, mons. Vincenzo Bertolone, nel corso della messa per la festa di San Vitaliano patrono del capoluogo calabrese, ha ricordato che i mafiosi restano scomunicati, anche se partecipano alle processioni o custodiscono immagini sacre e copie della Bibbia


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