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Il progettista migliore per l’ente pubblico? E’ un indagato. Almeno in Molise
18 Lug 2013 07:43

Visto dal resto del Paese il Molise sembrerebbe davvero una zona verde, immune da qualsivoglia forma di illegalità diretta o indiretta che sia. Ma così, purtroppo, non è. 

Oggi parleremo dell’ingegner Vincenzo Rosiello nome che alla maggior parte dei molisani non dice nulla. In effetti sino a qualche settimana addietro il Rosiello era uno dei tanti professionisti che in maniera lecita e del tutto legittima commissionava lavori per le amministrazioni comunali che via via ne facevano richiesta.

È accaduto così anche per le amministrazioni di Campomarino e Portocannone nella provincia di Campobasso. Le due Giunte comunali nell’ottica dello sviluppo dello sport e della diffusione della pratica sportiva,  sia per i forti principi alla crescita sociale della comunità  che per i positivi valori di rispetto delle regole di lealtà e correttezza riferiti alla carta Europea dello Sport decidono di partecipare al bando di  finanziamento, in conto capitale, di progetti per la realizzazione di nuovi impianti sportivi.

A tal proposito decidono  di  affidare “l’incarico per la predisposizione  di un livello di progettazione preliminare atta a consentire l’accesso al finanziamento previsto dal  Fondo per lo sviluppo e la capillare diffusione della pratica sportiva” al suddetto professionista.  Pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale Serie Generale n.98 del 27 Aprile 2013 il Bando, qualora le richieste progettuali fossero meritorie di finanziamento, prevedrebbe  la realizzazione di nuovi impianti sportivi o per la ristrutturazione, l’adeguamento funzionale e la messa a norma di impianti già esistenti. Ovvero costruire un polo sportivo.

All’ingegner Rosiello viene affidata, come detto,  la predisposizione  di un livello di progettazione preliminare atta a consentire l’accesso al finanziamento previsto dal  Fondo per lo sviluppo e la capillare diffusione della pratica sportiva per un compenso forfettario omnicomprensivo di rimborso spese pari ad euro 1.000,00. In pratica la presentazione stessa della domanda di partecipazione. Per Campomarino i progetti firmati dal professionista beneventano sono tre mentre per Portocannone uno.

Nulla da eccepire se non fosse che lo stesso Vincenzo Rosiello  risulta iscritto al registro degli indagati, insieme ad altre 49 persone,  per corruzione e concussione elettorale, truffa e abuso d’ufficio, falso e frode nelle pubbliche forniture nell’ambito dello scandalo “Mani sulla città” a Benevento.

Lo scorso 13 aprile nell’avviso di conclusione dell’inchiesta, diretta dal sostituto procuratore Antonio Clemente e condotta dalla Digos, in materia di appalti e forniture di beni e servizi del Comune di Benevento, sono state iscritte al registro degli indagati 50 persone tra cui figura l’ingegner Vincenzo Rosiello. L’indagine ‘esplose’ lo scorso 8 gennaio quando  furono eseguite sedici misure cautelari adottate dal Gip Flavio Cusani: otto in carcere, tre ai domiciliari e otto divieti di dimora in città. Le ipotesi di reato a vario titolo vanno dalla corruzione alla concussione elettorale, dalla truffa all’abuso d’ufficio, dal falso alla frode nelle pubbliche forniture e alle fatture false. Nello scandalo sono coinvolti gli amministratori del Comune di Benevento, a cominciare dall’attuale sindaco Fausto Pepe (Pd), imprenditori, tecnici dirigenti e funzionari Palazzo Mosti.

Oggi però, per Rosiello e i 49 indagati, le cose sono peggiorate. Infatti lo scorso 25 giugno  il sostituto procuratore Antonio Clemente ha chiesto il rinvio a giudizio di tutti e cinquanta indagati. Ora sulla richiesta della Procura si dovrà pronunciare, probabilmente in autunno, un Giudice per l’Udienza preliminare (Gup) che deciderà se processare gli indagati o alcuni tra loro o proscioglierli dalle accuse e chiudere l’inchiesta. Nel caso si dovesse andare a processo lo stesso dovrebbe tenersi nel prossimo inverno.

L’ipotesi accusatoria è gravissima. Il procuratore della Repubblica di Benevento, Giuseppe Maddalena vergò queste parole lo scorso 8 gennaio : “Le indagini affidate alla Digos di Benevento sono state avviate nel 2010, dagli atti emerge uno spaccato criminale amministrativo davvero preoccupante soprattutto dall’incrocio dei dati forniti dalle dichiarazioni delle persone informate sui fatti, dalle intercettazioni telefoniche e dalla documentazione acquisita.

Gli indagati risultano infiltrati nel tessuto socio-economico ed amministrativo, a volte con il paravento di attività formalmente lecite, col fine in realtà concretamente realizzatosi di acquisire, in modo diretto o indiretto, la gestione o comunque il controllo di appalti pubblici e l’affidamento di servizi. In particolare le indagini svolte hanno consentito di svelare un sistema di illegalità diffuso e di rilevare, nei comportamenti dei suddetti pubblici ufficiali, un vero e proprio ‘comitato trasversale di affari’ che ha determinato un condizionamento e un inquinamento ambientale nelle procedure d’ufficio, con conseguenti riflessi sulla credibilità dell’Ente Comunale e sulle sue risorse”.

A questo terribile quadro accusatorio  si aggiungono le parole per nulla dolci  del Giudice per le Indagini Preliminari, Flavio Cusani che così scrive nell’ordinanza di adozione dei provvedimenti cautelari: “Gli indagati agiscono ‘nel più rozzo favoritismo e nel mercimonio della funzione, non più svolta nell’interesse esclusivo della collettività, ma per perseguire utilità ed interessi privati propri, di familiari, di persone o imprese amiche; e ancora ‘emerge in particolare la mediocrità del personale tecnico e dirigente…che a parte la palese disonestà manifestata…appare del tutto inadeguato. I dirigenti e i tecnici vengono fuori come i vasi di coccio di manzoniana memoria, stretti nella morsa costituita da una parte dall’arroganza dei politici disonesti e dall’altra dalle blandizie e dai favori offerti da imprenditori spregiudicati’ “.

A l’ingegner Vincenzo Rosiello le giunte di Campomarino (delibere n. 88, 89 90 dell’11 giugno 2013) e Portocannone (delibere n.67 del 10 giungo 2013) hanno commissionato la progettazione preliminare per la realizzazione di una cittadella sportiva.

Vincenzo Cordisco, capogruppo del partito democratico al comune di Campomarino, si chiede: “L’Amministrazione di Luigi Mascio non lo sapeva? Forse, ma non ha nemmeno verificato. Così come, evidentemente, non ha verificato Gianfranco Cammilleri, il sindaco di Campomarino,  il quale ha voluto partecipare, e giustamente, allo stesso bando pubblico per la progettazione degli impianti sportivi, e ha selezionato come tecnico della fase preliminare lo stesso Rosiello “ e , infine individuando il male ne “ il gruppo di comando dei sindaci, del Cosib (Luigi Mascio Presidente), dell’Unione dei Comuni (Gianfranco Cammilleri Presidente) , ragiona in modo univoco come i quattro moschettieri col “uno per tutti, tutti per uno”,   rivolge un accorato appello al Presidente della Regione Paolo Frattura : “affinché metta mano definitivamente al Cosib, attuando tutte quelle misure necessarie per azzerare il consorzio e radere al suolo quel gruppo di potere che tarpa le ali allo sviluppo della zona”.


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