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La Calabria esige più protezione sulle strade
11 Mar 2016 12:01

Aumenta la lunga lista di morte sulle strade calabresi. La Salerno-Reggio Calabria continua a far parlare di sé, e lo fa nel peggiore dei modi. Chiude il 2015 nel sangue e inaugura il 2016 in maniera altrettanto drammatica. Il giovane diciannovenne Domenico Napoli prima e il tragico incidente dell’1  marzo, che ha tolto la vita a 4 ragazzi ventenni di Gioia Tauro, confermano la triste fama dell’A3l’autostrada killer del Sud.

L’eterna incompiuta, da sempre un pericolo per gli automobilisti, di cui nei giorni scorsi era tornato a parlare anche il premier Renzi, con la promessa di chiudere i cantieri e di mettere in sicurezza il tratto autostradale della A3 entro la fine dell’anno. Fin dalla conclusione della sua realizzazione, nel 1972, l’autostrada si rilevò inadeguata e pericolosa, in quanto dotata di diverse curve molto tortuose che provocarono diversi incidenti.

L’Unione Europea obbliga l’Italia all’adeguamento della Salerno Reggio Calabria alle normative europee. Da quel momento, iniziano i lavori di ammodernamento la cui conclusione si rimanda di anno in anno (prima previsione 2003 per poi passare al 2008, 2013 e quindi all’ultima prevista per il 21 novembre 2017 che con buona probabilità non sarà rispettata). E qualora la conclusione dei lavori venisse rispettata, molti tratti dell’A3 dovrebbero essere posti a controlli in ambito di sicurezza stradale.

Si parla di ammodernamento e messa in sicurezza dell’autostrada, in realtà, parlare di sicurezza sull’A3 è al quanto delirante. Gli ultimi due incidenti innalzano di molto il numero di morti che negli ultimi mesi si stanno registrando sulle strade calabresi. Il sangue torna a scorrere lungo il tratto vibonese della Salerno-Reggio Calabria. Entrambi gli incidenti si sono verificati nei pressi dello svincolo di Mileto, e pure lo stesso svincolo é un tratto della nuova A3 Salerno – Reggio Calabria.

La dinamica esatta degli incidenti è ancora in corso di verifica, l’unica cosa purtroppo certa è che 5 ragazzi non hanno mai imboccato l’uscita autostradale per far rientro dalle proprie famiglie. Quell’autostrada che doveva essere un tratto di passaggio, ha segnato la fine delle loro esistenze.

I due incidenti non condividono solo il triste epilogo, ma anche il punto esatto dell’impatto. Lo scorso novembre il giovane Domenico perde la vita nell’impatto della propria vettura contro le pareti della galleria all’altezza dello svincolo di Mileto.

Soltanto 4 mesi dopo, la vettura dei quattro giovani gioiesi urta violentemente il montante della stessa galleria. Una galleria artificiale, spigolosa, senza nessun arrotondamento, senza guardrail a protezione. Davanti a tragedie del genere niente è in nostro potere per cambiare le cose.

Puoi svegliarti anche molto presto all’alba, ma il tuo destino si è svegliato mezz’ora prima di te. Nessuno ci impedisce, col senno di poi, di pensare che se magari l’ingresso della galleria avesse avuto una protezione adesso gli incidenti avrebbero avuto un diverso epilogo.


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