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La Curia e gli affari del terremoto, assolto monsignor D’Ercole. Ascolta l’intercettazione che lo aveva messo nei guai
04 Ott 2013 09:13

La Corte d’Appello dell’Aquila nell’ambito dell’inchiesta sui cosiddetti fondi Giovanardi, cioè i 12 milioni messi a disposizione dall’allora sottosegretario alla presidenza del Consiglio per iniziative sociali nel cratere del terremoto, ha assolto il vescovo ausiliare dell’Aquila, Giovanni D’Ercole.

“Finisce un lungo e doloroso calvario che spesso, specialmente nel corso delle indagini, ha gettato non poche ombre sull’onorabilità della mia persona”, ha commentato a caldo mons. D’Ercole.

Per il prelato si tratta del secondo giudizio di estraneità visto che era già stato prosciolto in sede di udienza preliminare; un provvedimento al quale si era opposto il pm Antonietta Picardi, titolare dell’inchiesta nell’ambito della quale sono finiti in carcere il dirigente della Presidenza del Consiglio dei Ministri, Fabrizio Traversi, e il medico aquilano Raffaele Cavaliere.

D’Ercole era stato accusato di aver riferito al presunto ideatore della tentata truffa, proprio Traversi, l’esistenza dell’inchiesta, coperta da segreto istruttorio; all’inizio era stato ascoltato quale persona informata dei fatti.


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