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La maggioranza dei contribuenti aquilani non dovrà restituire i soldi alla Ue
12 Nov 2013 16:01

Ieri a L’Aquila ho incontrato, in rappresentanza del governo, il sindaco Cialente, la Senatrice Pezzopane, le parti sociali, la classe dirigente locale, il Presidente della Regione Molise Di Laura Frattura ed alcuni rappresentanti della Regione Umbria e dell’Anci. L’incontro era finalizzato al confronto sull’opportunità o meno di inserire nella legge di stabilità l’emendamento sulle modalità di restituzione delle tasse nei territori colpiti da calamità naturali.

Posso dire che la stragrande maggioranza dei contribuenti de L’Aquila e del cratere resterà fuori dalla procedura Ue per il recupero delle tasse e delle agevolazioni fiscali concesse alla popolazione colpita dal terremoto. Resta da valutare quale sarà alla fine il numero dei contribuenti interessati, ristretto per lo più alle imprese medio-grandi, valutandone anche gli effetti economici e occupazionali.

Dobbiamo in aggiunta impegnarci a far sì che queste risorse, pagate da quei pochi che dovranno restituire le tasse per intero, restino sul territorio, costituendo un fondo ed evitando che vengano destinate ad altri. L’obiettivo di oggi era quello di ascoltare le proposte, le idee e le soluzioni studiate in questi mesi dal territorio e di comunicare qual è lo stato di avanzamento della valutazione tecnico giuridica che il Governo ha fatto in questi mesi e da me coordinata, sulla restituzione delle imposte e dei contributi.

Siamo riusciti ad individuare con i tecnici dei diversi ministeri coinvolti ben cinque cause soggettive ed oggettive di esclusione da qualunque iniziativa di recupero, restringendo in misura molto rilevante la platea potenziale dei destinatari. Adesso la domanda che si pone è: “Vogliamo fare una norma che eviti problemi alla stragrande maggioranza di persone ed imprese, cercando di limitare il danno ad una ristrettissima cerchia di contribuenti, evitando così brutte sorprese?”

Questo è il quesito al quale, personalmente, rispondo di sì: meglio un danno limitatissimo che una sorpresa che potrebbe portare un danno più elevato. Mi rimetto comunque alle valutazioni del territorio ed aspetto indicazioni. Il governo valuterà le proposte che formulerete. Ma poiché l’Europa ci dice, informalmente, che tra fine anno ed inizi dell’anno prossimo potrebbe concludersi questa procedura, ricordo che l’ultimo veicolo normativo possibile prima della fine dell’anno è quello  della legge di stabilità o forse del mille proroghe, ma i tempi per farlo sono ristrettissimi.


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