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Morire di tetano al Vomero, tra feci e rifiuti
12 Ago 2014 07:44

Feci, rifiuti, gatti, forse anche topi. Ed ancora, pareti annerite, reti del letto arrugginite, materassi stracciati, armadi divelti. Maria Rabusin, slava, 69 anni viveva così con il figlio Alberto affetto da gravi handicap mentali. Viveva così in un quartiere definito ‘bene’ di Napoli, il Vomero, in un casa ridotta a discarica dove l’anziana ha contratto il tetano, che poi le è stato letale.

Storie di terzo millennio dove la povertà sembra che neanche c’entri e che non rappresentano casi isolati. Tutt’altro. Maria è morta stamattina all’ospedale Cotugno di Napoli. Da lì, dall’impegno di alcuni addetti della direzione sanitaria è scattata la volontà di capirci di più di questa storia. Una volontaria, una donna che qualche volta portava il cibo a Maria e ad Alberto, ha mostrato ad Alessia Giangrasso della direzione sanitaria dell’ospedale le foto, scattate con il suo cellulare, della casa dove i due vivevano.

É stata, così, allertata l’unità operativa dei vigili urbani Vomero Arenella e quando il comandante Giuseppe Cortese è entrato in casa non ha trovato altro termine che questo per definire le condizioni: raccapriccianti. Al primo piano di via Bernardo Cavallino 127, Maria e Alberto vivevano senza acqua corrente e con la luce assicurata da un’unica lampadina al centro di una stanza.

C’erano otto gatti e non escluso anche topi. I due non avevano parenti in Italia, secondo quanto al momento accertato, e il figlio dell’anziana non ha alcuna capacità di intendere e di volere; per lui sono stati infatti già allertati gli assistenti sociali. “Non è l’unico caso, non lo è affatto – commenta il capitano Cortese – negli ultimi mesi qui al quartiere Vomero ne abbiamo registrati diversi. Non sono storie di povertà, piuttosto di grande disagio soprattutto in quelle famiglie dove un componente ha gravi handicap mentali“.

E in effetti a Napoli negli ultimi mesi sono state diverse le storie di degrado venute allo scoperto, non certo nelle periferie della città. A maggio due donne, madre e figlia, 80 e 40 anni, furono trovate in completo stato di abbandono in un appartamento nella zona di Agnano, mentre un mese prima a vivere in una casa dove regnava il caos e l’immondizia sono stati trovati dai carabinieri un’anziana di 74 anni ed un figlio con problemi mentali; fu la donna a chiamare i militari dicendo che sentiva voci in casa, forse voleva solo chiedere l’aiuto degli assistenti sociali per il figlio. E poi, sempre al Vomero la storia di Chiara, 36 anni, per otto lunghissimi anni segregata in casa dalla madre. Chiara, dai poliziotti, a febbraio scorso, fu trovata seminuda, a terra, rannicchiata dietro un divano, cercava di riscaldarsi con un asciugacapelli. Anche lei aveva deficit mentali. Per un po’ si era lamentata, poi le sue giornate le passava in silenzio. E quando fu portata fuori dal suo lager sorrise. Il suo modo di dire che forse, così, inizia a vivere.


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