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Se Foggia diventa l’altra Terra dei Fuochi
12 Mag 2014 08:09

Si proceda subito alla caratterizzazione e alla messa in sicurezza dei siti. Invitiamo il ministro dell’Ambiente a prendere in considerazione la proposta della Regione Puglia per reperire le risorse economiche necessarie per le bonifiche“. E’ quanto chiede in una nota il presidente di Legambiente Puglia, Francesco Tarantini, in relazione alle discariche abusive di rifiuti campani scoperte nei giorni scorsi nel foggiano.

Speriamo – aggiunge – che quello che sta emergendo in provincia di Foggia, da Ordona a Cerignola, non sia l’apice di una situazione ben più grave. Purtroppo dal 2006 ad oggi sono state diverse le inchieste sullo smaltimento illegale di rifiuti in questa provincia: Rabbit, Veleno, Black River, sulla megadiscarica che ha deviato il percorso del fiume Cervaro, Black Wear, sui rifiuti tessili bruciati e sotterrati“. “Ora – prosegue – occorre procedere con la caratterizzazione e l’analisi di rischio dei siti potenzialmente inquinati dai rifiuti tombati e successivamente con la bonifica“.

Al riguardo, Tarantini invita “il ministro dell’Ambiente a prendere in considerazione l’istanza avanzata dall’assessore regionale Nicastro che propone un decreto legge che permetta l’uso delle risorse economiche poste a sequestro penale per i piani di caratterizzazione e le bonifiche“. “In generale Legambiente – continua Tarantini – ritiene che il Governo e il Parlamento debbano accelerare il processo di risanamento ambientale non solo semplificando la normativa vigente, come fatto negli ultimi due anni, ma anche risolvendo l’annoso problema di reperimento delle risorse economiche, prendendo spunto dal modello statunitense e dal suo Superfund per i siti cosiddetti ‘orfani’“.


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