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La Basilicata punta sui Borghi per la rigenerazione sociale. Grazie ai fondi del PNRR
27 Lug 2022 16:07

La Basilicata punta a rilanciare i suoi Borghi che diventeranno una leva strategica per lo sviluppo del territorio. Il presidente della Regione. Vito Bardi, supportato dal coordinatore della Struttura di missione Pnrr Gianpiero Perri, ha incontrato i sindaci dei Comuni i cui progetti hanno conseguito alti punteggi nelle graduatorie nazionali del Bando Borghi – Pnrr, figurando tra i primi non finanziati.

Bardi ha confermato l’impegno della Regione a sostenere quei progetti per la rigenerazione sociale ed economica dei borghi lucani che non hanno trovato spazio finanziario sulle risorse ministeriali, pur avendo conseguito punteggi elevati.

La regione mette in campo 18 milioni di euro

A tal fine, sono state posti in bilancio 18 milioni e 200 mila euro, così suddivisi: i Comuni di Aliano, Colobraro, Irsina e Rotonda riceveranno quattro milioni di euro ciascuno, sulla linea B a San Costantino Albanese, primo in graduatoria dei non finanziati, è riconosciuta la somma di 587 mila euro mentre ai Comuni di Moliterno, Maratea e Vietri di Potenza, che seguono in graduatoria, è assegnato un finanziamento di 537 mila euro ciascuno. Il presidente, inoltre, ha precisato che verranno seguite le regole e le condizioni fissate dal Pnrr. Dopo la delibera di assegnazione delle risorse, saranno programmati incontri, aperti sia ai Comuni finanziati dal ministero che della Regione, con Apt, Fondazione Matera –Basilicata 2019 e Sviluppo Basilicata, per concordare azioni di sistema.

Rilancio dei borghi fa parte della strategia della Basilicata

“Il rilancio dei borghi – ha dichiarato Bardi – è parte integrante del Piano strategico regionale. Il nostro impegno sarà massimo per sostenere quelle realtà locali che si sono dotate di progettualità specifiche, a partire da quanti hanno utilizzato al meglio l’opportunità della linea Borghi Pnrr”. Il presidente, poi, ha sollecitato le amministrazioni locali a continuare nella messa a punto di quella parte progettuale pur prevista nel piano iniziale ma non finanziabile nell’immediato “così da esser pronti per intercettare nuove risorse sulla programmazione 2021-2127”.  “Una parte delle speranze del futuro – ha concluso – riguardano proprio la capacità da parte dei Comuni di avviare iniziative e progetti capaci di combattere lo spopolamento”.


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