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E’ arrivato il momento che i calabresi facciano la loro parte, per la legalità
15 Lug 2014 06:23

Ecco la lettera che l’imprenditore Antonino De Masi ha inviato al quotidiano l’Avvenire.

A seguire la risposta del direttore del giornale della CEI.

Caro direttore
sento il dovere di rigraziare “Avvenire” per il suo impegno informativo e per la citazione riservatami da Toni Mira nel suo brillante articolo dello scorso 4 luglio. E poi, da calabrese, vorrei trasmetterle alcune mie considerazioni. La Calabria e i calabresi dovrebbero – dovremmo – avere un forte sussulto, un energico  scossone per risvegliare il nostro orgoglio, la nostra dignità di gente onesta, laboriosa e piena di valori.
Dovremmo dire basta all’omertà che ci ha fatto non vedere e non sentire, ma che invece ha fatto vedere e sentire la criminalità organizzata, facendola arricchire ai danni di tutti noi. Rabbia orgoglio e dignità diventino il nostro punto di riferimento per il nostro domani. Lo dobbiamo ai nostri figli, alle future generazioni, e al nostro Paese tutto.
Vorrei rammentare a me stesso che noi abbiamo il dovere, prima del diritto, di essere cittadini ed è giunta l’ora di fare la nostra parte di cittadini attivi e presenti, di attori principali e non di comparse. Noi siamo il nostro futuro, non gli altri, e non può esserci un futuro senza legalità, può invece esserci un futuro senza cosche e senza padrini, facciamo tutti noi la nostra parte, io sto cercando di fare la mia. «I have a dream», io ho il sogno di vivere in un Paese, e in questa mia terra di Calabria, dove si è liberi di dire, di fare e di agire nel rispetto del nostro prossimo. La ringrazio e la saluto cordialmente.
       Antonino De Masi
( fonte: http://www.avvenire.it)

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