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Presidenza italiana dell’AP-UPM: un’agenda concreta per la pace nel Mediterraneo
04 Ago 2016 08:45

Ho partecipato l’11 luglio a Roma alla prima riunione della presidenza italiana dell’Assemblea Parlamentare dell’Unione per il Mediterraneo (AP-UpM), che per il prossimo anno sarà animata dai Presidenti di Camera e Senato Laura Boldrini e Pietro Grasso. Sarà infatti una presidenza congiunta, nata dalla proposta italiana e subito accolta dall’Assemblea durante l’ultima Plenaria dell’organizzazione a Tangeri nel mese di maggio, quella che dovrà attuare un programma basato su precise priorità per la regione mediterranea: migrazioni, sicurezza, stabilità, prevenzione e contrasto al terrorismo, crescita e occupazione, turismo sostenibile, energia.

La presidenza annuale sarà dunque un’occasione per valorizzare il ruolo strategico dell’AP-UpM che, forte del dialogo tra 43 parlamenti nazionali dell’area euromediterranea, può contribuire a fare concretamente la differenza nella ricerca di soluzioni alle sfide principali del nostro tempo.

Nella riunione dell’Ufficio di presidenza è stato delineato il programma di lavoro per prossimi mesi delle cinque commissioni che compongono l’organo parlamentare dell’Unione per il Mediterraneo. Nell’ambito della Commissione Politica dell’Assemblea, che presiedo, ho ribadito l’importanza delle attività di cooperazione e sviluppo condotte dall’ Unione per il Mediterraneo e affermato la necessità di una collaborazione più efficace e più stretta tra segretariato esecutivo e braccio parlamentare dell’organizzazione.

In particolare, alla presenza del Segretario Generale Fathallah Sijilmassi, ho presentato alcune idee che la Commissione Politica ha sviluppato nei mesi scorsi per migliorare la gestione dei progetti UpM attraverso un coinvolgimento maggiore dei parlamentari nazionali. E’ stata accolta positivamente l’idea di nominare tra i membri dell’AP-UpM un relatore per ognuno degli oltre 40 progetti con label UpM, per consentire una partecipazione democratica alla formazione e alla condivisione del progetto nelle rispettive comunità. Su questa linea, la presidenza italiana ha proposto l’assegnazione alla Commissione Politica della “supervisione” del grande progetto di desalinizzazione nella striscia di Gaza, un’operazione di primaria importanza che include la costruzione di un sistema di distribuzione dell’acqua desalinizzata in una zona fortemente colpita da penuria di risorse idriche per i suoi 1.8 milioni di abitanti e ne faciliterà lo sviluppo economico.

Sempre nell’ottica di una cooperazione concreta nella regione euromediterranea, nel corso della prossima riunione della Commissione Politica dopo l’estate sarà formalizzato l’avvio del “Gruppo di lavoro sulla Palestina”, del quale – caso unico nel panorama internazionale – faranno parte 20 membri incluse le delegazioni palestinese e israeliana. Si tratta di un forum di dialogo che mira a supportare la soluzione internazionalmente accettata dei due Stati, in particolare attraverso la discussione sulle possibilità di collaborazione concreta su temi rilevanti per entrambe le parti quali l’agricoltura, l’innovazione e la gestione dell’acqua.

E’ con quest’approccio operativo basato sul dialogo e su una progettualità condivisa e partecipata che la nuova presidenza italiana vuole dare un nuovo slancio alle istituzioni euromediterranee, più che mai necessario per rilanciare un progetto il cui potenziale resta ancora enorme e che richiede uno sforzo collettivo di comprensione e ricerca di soluzioni comuni ai comuni problemi che si pongono di fronte a noi.


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