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E Casaleggio lancia l’allarme: “In Italia ci sarà una rivolta”
22 Lug 2013 10:47

Uno “shock economico“. E poi “disordini, rivolte” sociali, che la politica non potrà “dominare”. E’ uno scenario a tinte fosche, quello che prevede per i “prossimi mesiGianroberto Casaleggio.

Il co-fondatore del Movimento 5 Stelle, in una delle sue rare interviste, rilancia l’allarme di Beppe Grillo sul rischio default e sugli italiani “pronti a prendere i fucili“. E ribadisce la linea politica a 5 Stelle: è “impraticabile” un governo Pd-M5S.

Dopo l’esordio sul palcoscenico della politica nazionale con la presenza al colloquio al Quirinale con il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, Casaleggio rinuncia al profilo defilato e intensifica il ritmo delle uscite pubbliche.

Tant’è che nel giorno del compleanno di Beppe Grillo, mentre questi si tiene lontano dalla scena, il cofondatore parla per il Movimento. “Il Paese avrà nei prossimi mesi, non so quanti, uno shock economico“, sostiene Casaleggio, in un’intervista a Gianluigi Nuzzi per la rassegna Ponza d’Autore, pubblicata sul blog di Grillo.

Quello shock, spiega, può aprire due scenari: “una ridefinizione della rappresentanza” con lo stravolgimento del quadro politico attuale, o l’esplodere di “rivolte” che non sfocerebbero in guerra civile, ma sarebbero “difficilmente controllabili dal punto di vista dell’ordine pubblico“.

Sullo sfondo, intanto, la “democrazia diretta si sta imponendo” sulla forma partito, ormai “obsoleta”, “arcaica”. E una “rivisitazione della Costituzione” si rende “necessaria” per introdurre referendum propositivo, elezione diretta del candidato, abolizione del voto segreto e del divieto di vincolo di mandato.

Quest’ultimo passo necessario, concorda il giurista Paolo Becchi, della “rivoluzione democratica del M5S“. Il ‘guru’ del web denuncia che “decine di leggi” – e dunque le Camere – in passato “hanno impedito la diffusione di Internet in Italia”.

Ma reputa ineluttabile il processo che porterà in futuro ad avere da un lato “dittature orwelliane in cui le persone pensano di sapere, ma non sanno nulla”, dall’altro la democrazia diretta, cui “chiunque partecipa”.

Nell’abbandonare l’immagine di manovratore nell’ombra del M5S, Casaleggio non si nega neanche a domande sull’attualità politica. Liquida in poche parole Matteo Renzi: “Rappresenta una corrente del Pd“.

Mentre si compiace della “consapevolezza della situazione del Paese” dimostrata dal presidente Giorgio Napolitano nell’incontro “molto cordiale” avuto al Quirinale. Anche se indica come limiti di Napolitano “l’età e il fatto che è in politica da molti anni“.

E aggiunge che la Costituzione “implicitamente dichiara che non possa esserci un secondo settennato” al Colle. Se Napolitano chiedesse al M5S di entrare in un nuovo governo con il Pd?

Uscirei dal movimento“, è tranchant il cofondatore. E conferma così, con tre parole, la linea politica. In barba ai sondaggi che danno il M5S in calo. Anche perché Casaleggio dice di non credere ai sondaggi e assicura che nel gradimento degli italiani i 5 Stelle sono “sostanzialmente stabili”.


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