';

E il Sud scompare dalla classifica dei musei
08 Mag 2013 05:35

Sarà anche perché a settembre scorso ha aperto un’ala dedicata all’arte islamica e perché il suo marchio è ormai nel mondo con la nuova sede che dovrebbe aprire ad Abu Dhabi nel 2016. Ma non c’è dubbio, è sempre il Louvre il re dei musei.

Di gran lunga il più apprezzato al mondo con i suoi quasi dieci milioni di visitatori nel 2012 (9.720.260), quasi un milione in più rispetto all’anno precedente. Mentre in Italia il pubblico è in calo un po’ ovunque e penalizza soprattutto i musei del contemporaneo, con una lista che vede come sempre al top gli Uffizi, superati solo dagli extraterritoriali Musei Vaticani, gli unici come sempre ad entrare nella top ten dell’autorevole classifica stilata dal Giornale dell’Arte insieme con The Art Newspaper.

Seguito a grande distanza dal Metropolitan Museum di New York, secondo tra i cento musei più visitati al mondo con 6,1 milioni di visitatori, il Louvre non ha decisamente rivali. Ma è vero anche che il museo parigino non è il solo al mondo che vede crescere il suo pubblico.

Il successo arride pure alla Tate Modern di Londra che con i suoi 5,3 milioni di ingressi nel 2012 (erano 4,8 un anno fa) scala la top ten mondiale salendo dal settimo al quarto posto o al National Palace di Taipei che si piazza all’ottavo con 4,3 milioni. A Parigi il Centre Pompidou mantiene il suo decimo posto e il Musee d’Orsay ne guadagna uno (é 11esimo). Ma la presenza degli italiani, nella classifica mondiale dei primi cento è quasi tutta in discesa con le sole eccezioni del Palazzo Ducale di Venezia (1,3 mln) che dal posto 34 è salito al 33 e della Galleria dell’Accademia di Firenze (1,2 mln) che era al 42 e sale al 39.

Scendono i Musei Vaticani (che comunque non sono Italiani) che perdono 25 mila visitatori ma soprattutto vengono scavalcati sia dalla Tate e sia dalla National Gallery. Sono in calo, nella classifica generale, anche gli Uffizi, che erano al 21esimo posto e ora sono al 23 dietro al National Museum of Scotland e allo Shangai Museum. E così il Museo Nazionale di Castel Sant’Angelo (era 55esmio ora è al 68) o il Museo degli Argenti, porcellane, Boboli, Galleria Costume di Firenze che scivola all’86esimo posto (era all’80).

Il museo del Risorgimento di Roma (che certo aveva goduto delle presenze per le celebrazioni dei 150 anni dell’Unità d’Italia) perde addirittura più di 20 posizioni (era al 71 ora è al 94). Tant’é,i musei italiani hanno perso complessivamente oltre 700 mila visitatori, passando dai 10.724.359 del 2011 ai 10.072.267 del 2012 (il conto è fatto al netto dei circuiti museali che comprendono al loro interno anche aree archeologiche e monumenti). E la classifica nazionale è più mossa di quella mondiale, con Firenze che piazza due gallerie tra i primi tre, oltre agli Uffizi anche l’Accademia, e Venezia seconda con Palazzo Ducale. Cresce in particolare la Reggia di Venaria Reale, che entra nella top ten al settimo posto (era all’11).

Tanti grandi musei però sono indietro, come la Pinacoteca di Brera che aspettando il rilancio si deve accontentare di 265.418 visitatori (é 28esima) o la Galleria Nazionale d’Arte Antica di Palazzo Barberini che con i suoi 123.294 visitatori scende dal gradino 51 al 57. Dopo l’exploit del 150esimo crolla in classifica il Compendio Garibaldino di Caprera che nel 2012 ha accolto 76.196 e scivola all’81esimo posto (era al 57).

Tra i punti più deboli della classifica italiana appare comunque il contemporaneo: il primo nella classifica di settore (e 24esimo in quella generale italiana) è il romano Macro con un totale di 300 mila visitatori per le due sedi di via Nizza e Testaccio, che supera il nazionale Maxxi (36esimo nella classifica generale, nel 2011 era 16esimo) che ha risentito del periodo di incertezza dovuto al commissariamento.

Al terzo posto in questo caso c’è Venezia con la Fondazione Pinault divisa nelle due sedi di Palazzo Grassi e Punta della Dogana. Mentre crollano il Museo del ‘900 di Milano (dalla 13esima alla 29 esima posizione) e il Mart di Rovereto (da 26esimo a 43esimo). E a Napoli il Madre non rientra nei primi 100 musei italiani.


Dalla stessa categoria

Lascia un commento