';

Filosofia e psicanalisi, la sinergia obbligata
07 Giu 2016 08:45

Volendo calcolare l’ampiezza del nostro essere, verrebbe fuori un bel catino, ben delimitato, con la sua circonferenza pari allo spessore dell’Io.

Per capirne la composizione, bisognerebbe tuffarsi in se stessi e valutare, innanzitutto, la quantità di spazio lasciata alle percezioni, indi occuparsi poi dei contenuti culturali.

Infatti, ogni individuo nella propria vita ha provveduto a “investimenti preferenziali”.

C’è chi ha posto nell’indice di priorità i sentimenti, chi il lavoro, oppure il denaro, la sessualità, lo studio, la salute, il potere. L’elenco è lungo, sino ad arrivare alle bizzarrie.

Poi soggiungono gli investimenti secondari. Nel senso che con il tempo, al nucleo originario si sono aggiunti, per scelta, necessità o casualità, altri investimenti, che non sono altro che la tipologia sovraelencata, ma in forma ridotta.

L’Essere ha un peso sostanziale nelle nostre scelte quotidiane, ma è la morale l’aspetto fondamentale nell’agire. E la morale ha una congiunzione irresistibile con la logica.

Essere, morale e logica, sono gli aspetti fondamentali del pensiero. La sua geografia.

Mi spiace che la psicanalisi non dia la dovuta riverenza all’essere. C’è una ricerca della patologia che ne ha inficiato l’importanza.

Per questo propongo la “filosofia dell’essere” come punto di partenza di qualunque terapia. Essa è il punto di congiunzione tra filosofia e psicanalisi. Una congiunzione necessaria.

Quando filosofia e psicanalisi troveranno il modo per agire in sinergia, si avrà una maggiore efficacia di entrambe. Invece noto che ognuna di esse avverte un aspetto di superiorità verso l’altra.


Dalla stessa categoria

Lascia un commento