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E la Puglia festeggia Federico II. Tra leggenda e realtà
16 Feb 2014 10:07

Mostre, collettive d’arte, dibattiti, presentazione di libri, dedicate all’epoca sveva. Poi il Museo della Tortura e il Palio di San Marco, che vedrà sfidarsi i rappresentarsi dei quarti Latino, Greco, Saraceno e Ebreo, nonché cortei, mercatini e giochi medioevali.

Federicus“, Festa medioevale di rievocazione storica in omaggio a Federico II di Svevia, è tutto questo, e molto altro ancora. L’evento, alla sua III edizione, si svolgerà ad Altamura dal 25 al 27 aprile 2014, e avrà valenza rievocativa perché, come spiegano gli organizzatori: “intende ricordare o riproporre un personaggio e l’epoca in cui visse, ripartendo l’attenzione sia all’aspetto spettacolare, che alla fedeltà storica“.

Tra leggenda e realtà, fede e superstizione, le strade del centro antico si trasformeranno in un vero villaggio federiciano con accampamenti, spettacoli di falconeria, esibizioni di tamburini, sbandieratori e arcieri.
Giocolieri e mangiafuoco, teatranti, giullari, cantori, musicanti e danzatrici riporteranno il visitatore in un’atmosfera di altri tempi: in quegli anni in cui Federico II di Svevia, re di Germania dal 1212 al 1220 e Imperatore del Sacro Romano Impero,appartenente alla nobile famiglia degli Hohenstaufen di Svevia, rifonda Altamura, già distrutta da Orlando, e ordina la costruzione della grande Cattedrale.

L’imponente luogo di culto, esempio di Romanico Pugliese in stile gotico del 1232, ha reso la cittadina della provincia di Bari famosa in tutta Europa, insieme ai ritrovamenti paleontologici di interesse internazionale, quali l’Uomo di Altamura e la Cava dei Dinosauri.

Il progetto, voluto da Fortis Murgia e dal Gal Terre di Murgia, ha lo scopo di valorizzare ed esportare il territorio murgiano nei suoi molteplici aspetti, dal patrimonio storico-culturale locale, al paesaggio, all’enogastronomia, allo sport. Mascotte dell’ambiziosa iniziativa è il falco grillaio, piccolo rapace che abita lungo i tetti dei paesi murgiani, che si caratterizza per l’agilità e la grinta.

Oltre ad avere una valenza naturalistica e simbolica, il falco ha anche un rilievo storico, visto che Federico lo impiegava nelle sue battute di caccia. Ecco perché, in maniera naturale, parallelamente all’attività sportiva e al falco grillaio, sono decollati i Laboratori Federiciani, momenti rievocativi attraverso i quali si è inteso favorire la formazione di gruppi spontanei in loco di sbandieratori, arcieri, timpanisti, giocatori oltre che dei gruppi di figuranti ed attori.


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