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Amazon e Sicilia, una liason per promuovere il brand “made in Sicily”
13 Dic 2021 09:38

“Ad Amazon chiediamo di creare una vetrina per il brand Sicilia”. Lo ha detto l’assessore regionale della Sicilia per le attività produttive, Mimmo Turano. Da settimane si rincorrevano voci di “relazioni” tra la multinazionale statunitense e l’amministrazione regionale siciliana. Turano – nel corso dell’ultima puntata di Casa Minutella – ha spiegato le ragioni strategiche di questa liasons.

“L’accordo della Regione siciliana con Amazon è un tassello fondamentale della strategia di internazionalizzazione e digitalizzazione delle imprese dell’Isola. La pandemia è stata per tutti un momento difficile ma anche un’occasione per riflettere sulle potenzialità della digitalizzazione e in particolare del commercio on-line e per elaborare nuove strategie nell’ambito dell’internazionalizzazione

Turano, “Amazon ha stravolto le regole del commercio”

“Siamo partiti dal presupposto che Amazon ha stravolto le regole del mercato. Parlando con il responsabile per l’Italia del gruppo ho chiesto di lavorare per un brand siciliano. Non ha senso gettare in un unico contenitore prodotti d’eccellenza come quelli del made in Sicily. Abbiamo chiesto la creazione di una vetrina digitale specifica, che non penalizzi i nostri produttori e i nostri commercianti. E’ questo il senso dell’approccio dell’amministrazione regionale con Amazon”. Così, Turano spiega le ragioni del tentativo d’accordo.

“La riforma delle Camere di Commercio è una legge folle”

Il politico ha anche fatto il punto sul momento che attraversa il sistema delle imprese in Sicilia. La legge nazionale sulle Camere di Commercio impone all’amministrazione siciliana di operare una drastica riduzione delle sedi camerali. Turano invoca un intervento del legislatore nazionale per porre rimedio a una norma definita dal politico, senza giri di parole, “una follia”. In Sicilia, infatti, il numero delle sedi camerali dovrebbe scendere da nove – una per provincia – a quattro. Una situazione che costringerebbe all’accorpamento di sedi distanti territorialmente come quelle di Trapani e Ragusa. “Per la Sicilia quattro Camere di Commercio sono poche, servirebbe almeno un’altra sede”: ha spiegato Turano. “Su questo progetto di riforma non ho dubbi a dire che sono disperato, sul piano politico, ma è anche giusto ricordare che non tocca alla Regione dare una risposta”.

“La legge sulle Camere di Commercio andrebbe cambiata – continua Turano – perché il regime normativo costringerebbe a delle scelte che non esito a definire folli. Nell’attuale quadro di riferimento le sedi di Siracusa e Ragusa andrebbero accorpate a Trapani, Caltanissetta e Agrigento”.  La famosa e famigerata “Supercamera”. Anche dal mondo delle imprese arriva una sonora bocciatura del progetto di riforma. Per il presidente regionale di Confcommercio Gianluca Manenti è evidente “che chi ha preso questa decisione non ha curato gli interessi delle imprese”.

Intel in Sicilia, opzione aperta

Per Turano, infine, la Sicilia non ha perso le speranze di ospitare nel prossimo futuro una sede operativa e industriale del colosso dell’informatica Intel. La compagnia statunitense potrebbe decidere di sbarcare a Catania e insediare uno stabilimento nell’Etna Valley.


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