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Baraccopoli di Messina, ok all’emendamento Carfagna per la demolizione: stanziati 100 milioni
13 Mag 2021 17:03

  • Un Commissario straordinario e 100 milioni per la demolizione delle “baraccopoli” di Messina
  • Previsto anche il risanamento dell’area e il ricollocamento dei circa 2.300 famiglie
  • Carfagna: “Un atto di coraggiosa discontinuità”

Un Commissario straordinario e 100 milioni di euro per la demolizione delle “baraccopoli” di Messina, il risanamento dell’area e il ricollocamento dei circa 2.300 famiglie che al momento le abitano. È questo in sintesi il contenuto dell’emendamento governativo firmato dal ministro Mara Carfagna, che la 1a Commissione del Senato ha approvato oggi nel corso dell’esame di conversione in legge del decreto-legge n. 44, contenente misure di contenimento dell’epidemia da Covid-19.

Le baracche del terremoto

Le baracche furono costruite dai cittadini messinesi a partire dagli anni successivi al terremoto del 1908 e la loro proprietà si è trasmessa di generazione in generazione, moltiplicandosi nel Secondo Dopoguerra. Le condizioni igienico-sanitarie (compresa la presenza di amianto) intanto peggioravano sempre più, fino alla recente emergenza legata all’epidemia da Covid-19.

Il prefetto di Messina sarà il commissario

Per il ministro, quello di oggi è “un atto di coraggiosa discontinuità normativa ed economica, che apre la strada a un intervento rapido e definitivo”. Per la prima volta, infatti, sarà un Commissario (incarico che spetterà al Prefetto di Messina) a occuparsi della vicenda e potrà farlo con tempi certi e poteri straordinari.

L’emendamento prevede che entro 60 giorni dalla nomina, il Commissario dovrà procedere all’esatta perimetrazione dell’area delle baraccopoli e alla predisposizione di un piano degli interventi di demolizione, rimozione, smaltimento e conferimento in discarica dei materiali di risulta, risanamento, bonifica, riqualificazione urbana e ambientale, nonché degli investimenti necessari al ricollocamento abitativo dei residenti, compresi l’acquisto e il conferimento al patrimonio del Comune di Messina di immobili da destinare a unità abitative.

Stanziati 100 milioni

Per fare questo, sono stanziati 100 milioni di euro, a valere sulla programmazione 2021-2027 del Fondo per lo sviluppo e la coesione (FSC), di cui 75 milioni per il 2021, 20 milioni per il 2022 e 5 milioni per il 2023.

Il Commissario potrà assumere le funzioni di stazione appaltante e operare in deroga a ogni disposizione di legge diversa da quella penale, fatto salvo il rispetto del codice delle leggi antimafia e i vincoli derivanti all’appartenenza all’Unione Europea.

“Ho sempre visto la questione delle ‘baraccopoli’ di Messina come una ferita democratica di portata nazionale – ha commentato il ministro per il Sud e la Coesione territoriale – sia per il numero di persone che interessa, sia per la storica difficoltà della politica di affrontarla e risolverla. L’epidemia ha reso indifferibile l’intervento. Gli abitanti delle baraccopoli di Messina hanno lo stesso diritto di tutti gli italiani alla salute, all’acqua potabile, ad abitazioni, strade, servizi decenti: un grande Paese europeo e occidentale come siamo, ha il dovere morale prima che politico di cancellare le favelas e garantire dignità anche ai più poveri e fragili”.


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