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Dazn, stop all’abbonamento condiviso per due utenze
09 Nov 2021 17:36

  • Dazn avrebbe intenzione di fermare la concurrency
  • L’obiettivo evitare la pirateria e svalutare il prodotto
  • Proteste sui social e dell’assocazione dei consumatori

Stop alle due utenze collegate allo stesso abbonamento di Dazn. Secondo quanto scrive Il Sole 24 Ore, infatti, Dazn ha deciso che non sarà più possibile accedere contemporaneamente con lo stesso abbonamento a due utenze distanti in contemporanea. La piattaforma detiene i diritti per la Serie A per il triennio 2021-2024 in partnership con Tim. Contattata dal Sole 24 Ore non ha commentato la notizia.

Lettere in partenza

Ma secondo quanto scrive Il Sole 24 Ore sarebbero “in partenza le comunicazioni agli abbonati che devono essere informati per avere la possibilità di esercitare il recesso, entro 30 giorni”. Quindi la novità andrebbe a regime a metà dicembre o a fine anno.

Le motivazioni

Una decisione anche per colpire l’utilizzo fraudolento degli accessi a Dazn e soprattutto la pirateria: la concurrency, cioè la possibilità di usare più utenze in contemporanea per la stessa piattaforma, prevista anche da Netflix, Disney+ e Spotify, ha avviato un sistema che vede piattaforme che condividono il proprio abbonamento. La pratica è legale se fatto in famiglia ma spesso si esce da questo ambito. Fra l’altro, la Lega della Serie A si lamentava della svalutazione del prodotto: un abbonamento di 30 euro suddiviso in due significava vendere il prodotto a 15 euro al mese (o 10 euro per chi aveva aderito alla promozione a 19,90 euro al mese). La concurrency rimarrà comunque per chi condivide l’abbonamento con lo stesso wi-fi e quindi nella stessa casa.

Proteste e polemiche

Ovviamente non mancano le proteste e le polemiche sui social, l’intervento di alcuni politici e quello delle associazioni dei consumatori che vogliono vederci chiaro su questo cambiamento del contratto con la stagione in corso. Il Codacons ha deciso di presentare un esposto all’Autorità per le comunicazioni e a quella per la concorrenza affinché si accerti la correttezza dell’operato della società. Si potrebbe profilare un danno per quegli utenti che hanno attivato abbonamenti sulla base di condizioni su cui ora Dazn fa marcia indietro, spiega il Codacons.


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