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E in Puglia per il centrodestra c’è Giorgino jr
16 Gen 2015 05:36

Nicola Giorgino, fratello del giornalista del Tg1 (Francesco Giorgino) e sindaco di Andria potrebbe essere il candidato governatore del centrodestra per le regionali di Puglia.

Un nome che secondo la Gazzetta del Mezzogiorno è nella ridda delle possibili candidature alle primarie pugliesi non più celebrate il 23 novembre. Un nome, però, del quale il Cavaliere – dicono i ben informati – sa poco o niente e che da Bari verrebbe rilanciato solo per mandare l’ennesima freccia avvelenata al candidato in pectore, Francesco Schittulli, dopo che questi è riuscito, nei giorni scorsi, a «bypassare» i veti di Fitto e, dopo aver detto no alle primarie (forte del sostegno di Ncd e degli altri alleati pugliesi) a varcare la soglia di Palazzo Grazioli.

Dal Cavaliere – riferisce il quotidiano – ha ottenuto, però, solo una generica presa in considerazione della sua candidatura: giovedì prossimo, infatti, si riunirà l’ufficio di presidenza di FI per esaminare il caso Puglia e solo allora Berlusconi tirerà fuori dal cilindro il nome del prescelto.Ncd, intanto, convenuto su Schittulli, aspetta. Aspetta cioé che quel segnale di apertura e di riconoscimento dell’alleanza di centrodestra in Puglia (la benedizione del candidato) arrivi proprio dal Cavaliere, in barba ai desiderata di Fitto, propenso per le primarie.

Ma aspetta anche che sia Schittulli a «guadagnarsi» la candidatura, scendendo in campo una volta per tutte a prescindere dai tira e molla di Forza Italia. Lunedì l’oncologo si incontrerà con il coordinatore regionale degli alfaniani, il sottosegretario Massimo Cassano, che con lui ha convocati tutti gli alleati (no ci sarà FI) per lanciargli l’aut aut: o dichiari la tua candidatura o Ncd-Area popolare è pronta a fare altre scelte. Anche perché – questo il ragionamento – per gli azzurri pugliesi sarebbe assai rischioso decidere di correre da soli con un altro candidato (Giorgino?) e perfino contro le volontà dell’ex premier. Dal canto suo Schittulli, tenacemente sulla graticola da mesi nella speranza che si ricompatti tutta la coalizione, insiste: «Se mi verrà chiesto, in nome dell’unità di tutto il centrodestra, sarò in campo».

Il nome del 46enne Giorgino, in realtà, non è spiovuto per caso: si incrocerebbe con l’uscita di scena di Nino Marmo, candidato anche lui alle primarie e – una volta escluse – uscito dal giro: con il sindaco di Andria alla Regione, per il vicepresidente del Consiglio si aprirebbe il «risarcimento» di una candidatura a sindaco nella sua città natale.

Sulla graticola, in realtà, non ci sono solo il o i candidati. Ci è finito anche il coordinatore regionale di Forza Italia, Francesco Amoruso: senatore assai vicino a Gasparri, è costretto dagli scontri in atto a fare il «berlusconiano» a Roma e il «fittiano» a Bari. Correndo pure il rischio che, dinanzi a possibili strappi tra la Puglia e la Capitale, gli piombi addosso un commissariamento del partito regionale.


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