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Erosione della costa adriatica, un progetto per cercare soluzioni al fenomeno
01 Lug 2021 13:04

  • Il progetto Stimare dell’Università di Bologna e del Politecnico di Bari
  • Un progetto innovativo nei metodi e nelle soluzioni proposte
  • I dati raccolti rappresentano una base di partenza per programmare le azioni

Un progetto innovativo sull’erosione della costa adriatica che permetterà di pianificare degli interventi per arginare il fenomeno. Si tratta del progetto “Stimare” dell’Università di Bologna e del Politecnico di Bari: il resconto sarà presentato domani alle 12 in streaming su https://webtv.camera.it/conferenze_stampa.

Il progetto Stimare

E’ un progetto di ricerca condotto dall’Università di Bologna e dal Politecnico di Bari sull’erosione della costa adriatica. Il progetto, finanziato dal Ministero dell’Ambiente, si è focalizzato su 4 località in particolare, Cervia, Riccione, Monopoli, Margherita di Savoia, indagando in particolare il rischio erosione e le conseguenze disastrose delle mareggiate, sempre più frequenti.

Le innovazioni del progetto

STIMARE è un progetto innovativo – realizzato da un team di 28 ricercatori coinvolti di cui il 43% è rappresentato da donne – nei metodi e nelle soluzioni proposte, che punta ad attenuare l’erosione costiera in modo sostenibile, attraverso azioni di gestione e opere a bassissimo impatto ambientale che non contrastano le naturali forzanti che causano l’erosione, ma cooperano con esse per invertirne il trend (da erosivo a ripascitivo).

Sono state implementate videocamere intelligenti capaci di rilevare ed interpretare in tempo reale l’evoluzione della linea di riva, indicatore della salute delle nostre spiagge. Mediante droni realizzati rilievi della topografia con ottima precisione.

Programmare le azioni di salvaguardia

I dati raccolti rappresentano sicuramente una base di partenza per enti e istituzioni per programmare le prossime azioni per la salvaguardia della costa, dell’ambiente e del comparto turistico, direttamente coinvolto e interessato da questo fenomeno.

«Reagire alle mutazioni del territorio e delle coste dovute ai cambiamenti climatici è una tra le tante sfide del prossimo futuro – spiega Renata Archetti, docente dell’Università di Bologna e coordinatrice scientifica del progetto STIMARE – ciò sarà possibile mediante le conoscenze integrate di esperti ingegneri, oceanografi, geomatici, sociologi economisti e molte altre. È necessaria l’acquisizione di dati ambientali frequenti ed estesi sul territorio ed in mare per validare le previsioni delle trasformazioni in atto, ingegnarsi a concepire soluzioni a basso impatto per mitigare la vulnerabilità delle nostre coste. STIMARE ha contribuito in piccola scala, concorrendo all’ambizioso obiettivo di lasciare alle prossime generazioni il mare e le coste sane e capaci di adattarsi ai cambiamenti climatici».


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