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Essere isola costa alla Sicilia 6 miliardi l’anno, ecco cosa serve per colmare il gap
17 Mag 2021 13:03

  • Per ogni siciliano una tassa occulta da 1200 euro
  • Nel Report voluto dal Vicepresidente Armao si parla anche di ripensare l’Autonomia
  • La Sicilia chiede infrastrutture e risorse

Alla Sicilia essere “isola” costa circa 6 miliardi di euro l’anno. A ogni siciliano tocca una sorta di tassa occulta di 1.200 euro. Questi sono i dati principali che emergono dal Report che stima i costi dell’insularità per la Sicilia. Ma non si tratta di una mera rivendicazione economica.

Pubblicato non a caso nel giorno del 75mo anniversario dello Statuto della Regione siciliana, lo studio voluto dal Vicepresidente e assessore all’Economia, Gaetano Armao, è un compendio che mette in discussione tutto: dai diritti costituzionali da garantire, all’attualità dello Statuto, passando per una severa analisi del sistema dei trasporti e della logistica.

L’autonomismo

Ed è lo stesso vicepresidente Armao, in premessa al documento, a fare chiarezza sul punto: “Appare legittimo chiedersi, dopo settantacinque anni, se ancora l’autonomia speciale sia uno strumento utile per i siciliani di oggi e di domani, oppure un feticcio da smantellare al più presto, o piuttosto debba evolvere verso forme diverse e nuove di autodeterminazione come evidenziano altre esperienze europee”.

Di sicuro, tuttavia, il modello autonomistico non è una prerogativa esclusiva della Sicilia. Lo studio fa notare come non vi sia grande isola o arcipelago in Europa (ma anche in buona parte del mondo, sino nell’accentrata Cina) che non siano Stato o Regione autonoma.

“Storia ed assetto istituzionale d’Europa – continua Armao – lo dimostrano: nei mari che lambiscono il Continente non si rinvengono grandi isole o arcipelaghi che non siano dotati di forme peculiari di autonomia. Non si tratta, quindi, di alimentare il rivendicazionismo dalle antiche radici storiche o il riparazionismo che tanto influsso ebbe nei redattori dello Statuto e che appare un segno di contraddizione del pur sempre grave divario economico-sociale che ancora colpisce la Sicilia. Questi approcci hanno dimostrato limiti e storture e spinto poi a pretendere di lasciar immobile un’autonomia speciale di fronte al profondo mutamento dell’assetto costituzionale ed economico nazionale ed europeo”.

Italia più grande Paese europeo per cittadini insulari

Dopo la Brexit l’Italia é il più grande Paese europeo per numero di cittadini insulari: oltre oltre 6,6 milioni (quasi il 12% della popolazione complessiva tra Sardegna e Sicilia), sui quasi venti milioni di insulari europei. Per Armao, dunque, il tema dell’insularità non può essere più eluso, sia a livello statale, sia a livello europeo.

I risultati di questo documento saranno l’arma principale che il governo regionale potrà utilizzare nei confronti dello Stato centrale. Da due anni è aperto un tavolo di confronto per la ridefinizione delle relazioni finanziarie. Per chiudere il negoziato, l’elemento essenziale, sarà esattamente la determinazione dei costi dell’insularità e l’individuazione delle misure di riequilibrio sul piano della perequazione infrastrutturale e fiscale. Insomma, si parte per Roma con la certezza di chiedere risorse e infrastrutture per il rilancio dell’economia regionale. messa a dura prova già prima della pandemia Covid 19.


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