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L’imprenditore che licenziò gli operai che protestavano sotto casa sua dovrà riassumerli
11 Ago 2014 07:32

I due lavoratori della DR Motor Company SpA licenziati (Filippo Esposito e Angelo Pinelli), per ingiusta causa, devono essere reintegrati.

Lo ha deciso il Tribunale di Isernia con un’ordinanza lo scorso 6 agosto.

La vicenda risale al 7 giugno del 2013, quando diversi operai (senza stipendi e certezze lavorative) decisero di manifestare, con regolare autorizzazione, il proprio dissenso all’interno della villa comunale di Isernia. In un luogo pubblico. Di fronte l’abitazione del patron della Dr Massimo Di Risio.

Un ‘picchetto’ per ricordare al titolare dell’azienda di rispettare gli impegni.

Uno sciopero organizzato dalla Fiom Molise, con la presenza del segretario regionale Giuseppe Tarantino, “per protestare contro il mancato pagamento di numerose mensilità di retribuzione ai lavoratori”.

Filippo e Angelo vengono accusati di “comportamenti offensivi nei confronti del presidente Massimo Di Risio” e di “aver danneggiato la società con dichiarazioni non veritiere fatte alla stampa in occasione di altre manifestazioni di protesta, sempre legittimamente organizzate dalla Fiom del Molise“. Gli operai non pagati non hanno nemmeno il diritto di parola e di critica. Devono solo buttare il sangue.

Presente allo sciopero anche uno 007, identificato dalla digos, armato di macchina fotografica e impegnato a immortalare ogni singolo partecipante.

Ecco il video per ricordare meglio il ‘simpatico’ episodio. “I lavoratori – scrive in un nota il segretario Tarantino – hanno impugnato il licenziamento sostenendo la legittimità della partecipazione allo sciopero indetto dalla propria organizzazione sindacale, diritto costituzionalmente garantito, di non avere offeso il presidente e la sua famiglia, di avere fatto dichiarazioni veritiere e comunque prive di qualsiasi rilevanza di carattere disciplinare non essendo esse la causa della situazione di difficoltà dell’azienda“.

E’ entusiasta il sindacalista della Fiom: “Soddisfazione per una vicenda che rischiava di compromettere il fondamentale diritto costituzionale dei lavoratori di scioperare per la tutela e salvaguardia dei propri diritti in questi ultimi anni completamente calpestati in nome della tutela degli interessi imprenditoriali“. C’è ancora la vicenda di Emidio Berardi, un lavoratore della DR Motor licenziato e già reintegrato. Il prossimo 20 agosto, per l’opposizione fatta dall’azienda, si celebrerà l’udienza presso il Tribunale del capoluogo. Dalla Dr Motor, contattati telefonicamente, nessun commento.


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