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“Non si trovano stagionali, colpa del reddito di cittadinanza”: bufera su De Luca
17 Mag 2021 15:36

  • Non si trovano stagionali, il governatore della Campania accusa il reddito di cittadinanza
  • Un sindacato replicano: “Lavoro malpagato e sfruttato”
  • Ma le piccole imprese danno ragione a De Luca: “Riformare la misura”

Polemiche dopo le parole del presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, sul fatto che nono si trovano più stagionali disposti a lavorare a causa del reddito di cittadinanza.

“Mi è stato confermato – ha detto De Luca in diretta su Facebook – che alcune attività commerciali non apriranno, anche quando sarà consentito, perché per le attività stagionali non si trova più personale, non si trovano più camerieri. Già lo scorso anno nell’industria conserviera non si trovavano stagionali. È uno dei risultati paradossali dell’introduzione del reddito di cittadinanza: se tu mi dai 700 euro al mese e io mi vado a fare qualche doppio lavoro non ho interesse ad alzarmi la mattina alle 6 per andare a lavorare in un’industria di trasformazione agricola. Noi abbiamo il dovere di garantire il reddito alla povera gente e a chi non ce la fa, ma dobbiamo garantire il reddito familiare evitando il paradosso di arrivare al punto di non avere più lavoratori stagionali”.

Le reazioni alle parole di De Luca

Diversi commenti su Facebook hanno evidenziato come fare il lavoratore stagionale significhi spesso lavorare con poche garanzie, contratti non rispettati e tanti sacrifici per paghe molto basse.

Secondo il segretario Flaica Cub Marcello Amendola “la stragrande maggioranza del lavoro che viene offerto, se mai viene offerto, è per fare dalle 12 alle 13 ore al giorno di lavoro per 1000 euro al mese tutto compresso, senza nessun tipo di assicurazione, completamente in nero. È questo che oggi offre la nostra regione nella stragrande maggioranza dei casi”.

“Riformare il reddito di cittadinanza”

Ma c’è anche chi condividere le parole del governatore campano. Il presidente nazionale della Fapi (Federazione autonoma piccole imprese), Gino Sciotto, sottolinea che “in un momento di grande difficoltà economica ed occupazionale è paradossale che sia diventata una missione impossibile, la ricerca di alcune categorie di lavoratori. Si tratta di camerieri, operai per la raccolta delle arance piuttosto che dei pomodori, operai impiegati nell’industria conserviera, ma anche addetti alle strutture balneari. Una ricerca di lavoratori impossibile, in questo momento in Italia, per l’effetto del reddito di cittadinanza. Ci sono tanti lavori stagionali, tra cui anche i lidi e le piscine, che nei prossimi mesi avranno non poche difficoltà a reperire personale. È necessario intervenire presto per porre rimedio ad una degenerazione del beneficio del reddito di cittadinanza che, per queste ragioni, merita di essere modificato. Al governo formuliamo la nostra proposta: le risorse vanno stanziate a favore degli Enti pubblici o delle piccole imprese che fanno richiesta di personale. A questi ultimi, va data la possibilità di poter formulare contratti di lavoro a favore dei beneficiari del reddito di cittadinanza”.


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