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Reddito di Cittadinanza, novità in vista: taglio dell’assegno dopo 2 no
28 Ott 2021 14:28

  • Modifiche importanti sul Reddito di Cittadinanza.
  • Ne ha discusso la Cabina di Regia del Governo Draghi.
  • Il Movimento 5 Stelle è cauto: “C’è ancora da lavorare”

Modifiche per il Reddito di Cittadinanza contenute nella manovra che oggi, giovedì 28 ottobre, è approdata al Consiglio dei Ministri.

In sintesi, stando a quanto si apprende da fonti dell’Esecutivo, si prevede un inasprimento dei controlli preventivi per ottenere il reddito di cittadinanza e un taglio dell’assegno per coloro che rifiutino due proposte di lavoro.

Il ‘décalage’ dell’assegno dovrebbe essere progressivo, dal secondo rifiuto in poi, ma non sono state indicate le percentuali del taglio.

I partiti stanno trattando se prevedere la perdita del diritto all’assegno dopo il rifiuto di due proposte di lavoro – oggi avviene con tre no ma al Sud è rarissimo che si arrivi a questa soglia in 18 mesi – ma c’è anche la possibilità di finire fuori dalla platea dei percettori del Reddito di Cittadinanza anche dopo un singolo rifiuto.

Fonti del MoVimento 5 Stelle, riguardo alle modifiche proposte dal ministro dell’Economia Daniele Franco sul RDC, dicono che “c’è ancora da lavorare”. Il capodelegazione del M5S, Stefano Patuanelli, avrebbe detto che “sì, lo spirito delle modifiche è quello giusto” ma che il Movimento si riserva di “valutare l’equilibrio complessivo” delle modifiche apportate.

Ci sarà, comunque, un rifinanziamento da 791 milioni di euro per coprire l’incremento della platea, ovvero “una cifra di circa 700 milioni al di sotto di quanto preventivato, ma che consente per il prossimo anno di conservare quasi la stessa entità di risorse del 2021 (8,9 miliardi)”, scrive QuiFinanza.it.

Inoltre, c’è anche l’ipotesi che si arrivi a riduzione progressiva degli importi sino ad un importo minimo di 300 euro al mese, secondo quanto calcolato da La Stampa. Infatti, è previsto un meccanismo a calare: dopo i primi sei mesi il Reddito di cittadinanza subirà un taglio di 5 euro al mese, secondo la bozza che precisa, però, che la misura si applica solo agli ‘occupabili’, cioè i soggetti tenuti agli obblighi connessi alla fruizione del beneficio. Sono esclusi dal taglio i nuclei con bimbi sotto i 3 anni o con disabili gravi o non autosufficienti. La riduzione non si applica a chi riceve meno di 300 euro (moltiplicati per il corrispondente parametro della scala di equivalenza). Il taglio viene sospeso quando almeno un componente del nucleo inizia a lavorare.

Intanto, continuano gli attacchi di Giorgia Meloni, presidente di Fratelli d’Italia, alla misura: “Mentre il governo si appresta ad alzare l’età pensionabile e cancellare l’assegno di invaliditaà a chi svolge un piccolo impiego, continuano le truffe legate al reddito di cittadinanza. Il caso isolato del giorno riguarda 70 extracomunitari, che hanno frodato lo Stato per la somma di un milione di euro. Perché il governo non inizia a investire seriamente nel lavoro (quello vero), piuttosto che continuare a finanziare la paghetta di Stato?”.


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