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Rilancio del Sud, l’Eurispes propone il “modello della Germania Est”
20 Mag 2021 07:13

  • Eurispes lancia la proposta: la vera riforma è la coesione territoriale
  • Per la riunificazione tedesca vennero investiti quasi 2 mila miliardi di euro
  • Nessuna ripartenza possibile se il 41 per cento del Paese, il Sud, rimane indietro

C’è una sola strada per far tornare l’Italia tra le grandi potenze dell’economia mondiale. Quella strada è a senso unico e passa dallo sviluppo del Mezzogiorno. Basta rileggere le serie storiche. L’ennesima conferma della questione meridionale come chiave per evitare che il paese sprofondi nella marginalità, è  offerta dalla 33ma edizione del Rapporto Italia di Eurispes, l’istituto di ricerca diretto da Gian Maria Fara. Mentre il dibattito politico si attorciglia attorno alle “Riforme” obbligatorie per accedere ai fondi del Recovery Plan, da Eurispes individuano la vera riforma delle riforme, l’unica strada possibile per non perdere il treno della ripartenza: la coesione tra i territori del nostro Paese. Nel report il concetto è espresso in maniera netta:  la coesione dell’Italia è la nostra più grande riforma economica, il superamento del divario la nostra strategia più lungimirante”. Da oltre cinquanta anni se ne dibatte. 

Nell’ex Germania Est investiti 2 mila miliardi

Il centro studi – e non è la prima volta che si esprime in tal senso – lancia l’ennesima provocazione, tracciando un percorso possibile. La soluzione è comportarci come fece la Germania dopo il crollo del blocco sovietico. Allora, la Germania Federale si trovò a dover ricostruire i cocci della DDR, la Germania Orientale, tenuta sin dalla fine del secondo conflitto mondiale sotto l’influenza e le nefaste pianificazioni economiche del Patto di Varsavia. Fare come in Germania, dunque, e prendere la riunificazione tedesca come modello di riferimento.  Forse è il momento di pensare a una riunificazione del nostro Paese?  Nei territori della ex Germania Est le risorse investite in 30 anni sono quasi 5 volte più di quello che si è speso in circa 60 anni nel Sud d’Italia. Dal 1990 ad oggi, la ricostruzione della Germania Orientale ha ricevuto sovvenzioni per quasi  2.000 miliardi di euro.

Al Sud in 58 anni investiti 342,5 miliardi

Il paragone con il Sud d’Italia è impietoso: le cifre sono queste,  in cinquantotto anni, cioè dall’avvio della Cassa del Mezzogiorno nel 1950 al 2008 sono stati investiti 342,5 miliardi di euro.

Nelle regioni orientali tedesche si sono investiti 70 miliardi di euro in media all’anno, nel Mezzogiorno d’Italia soltanto 6 miliardi l’anno.  Destinando quasi il 5 per cento del suo Pil alla ricostruzione dell’Est del Paese, la Germania ha ottenuto in pochi anni un sostanziale raddoppio del suo indice di sviluppo, passando dall’1,8% al 3,6 di media.

Soltanto con massicci investimenti nel Mezzogiorno l’Italia potrà ritornare ad essere un key player globale. Ce lo dimostra anche la Storia del secondo dopoguerra, quando la ripresa economica passò anche da una crescita del Pil nel Mezzogiorno. Bisogna mettere fine alla più grande incongruenza del nostro Paese, con  il 41% dell’intero territorio che  vive in condizioni sociali, economiche e civili così dissimili da farla sembrare quasi una nazione a parte.    


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